Furti in stazioni sciistiche ed abitazioni: due condanne, un rinvio a giudizio e un’assoluzione

La banda ritenuta responsabile dei colpi era stata sgominata con l’operazione “Alba Bianca” dei Carabinieri, nel 2016. Artit Cupi è stato condannato a 3 anni e 2 mesi, Giorgia De Francesco a 2 anni e 6 mesi. Processo dal 25 maggio per Taulant Qoshja.
Cronaca

L’operazione “Alba Bianca”, condotta dai Carabinieri nel luglio 2016, aveva fatto finire in manette un gruppo di albanesi (gran parte dei quali catturati tra Torino e provincia) ritenuto responsabile di furti in stazioni sciistiche ed abitazioni tra Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta. Da quei fermi, in parte già giudicati in Piemonte, è nato anche un procedimento al Tribunale di Aosta, che ha visto oggi, martedì 20 febbraio, due condanne, un rinvio a giudizio ed un’assoluzione.

Al termine dell’udienza di stamane – in cui il pm Carlo Introvigne contestava agli imputati, a vario titolo (visto che le intercettazioni e i posizionamenti raramente piazzavano tutti i componenti dell’organizzazione assieme sui luoghi interessati), cinquantasei episodi di furto – Artit Cupi e Giorgia De Francesco, che avevano scelto il rito abbreviato, sono stati condannati rispettivamente a tre anni e due mesi (e 454 euro di multa) e a due anni e sei mesi (oltre alla multa di 334 euro). Un’amica della donna a giudizio è comparsa per assistenza agli associati, ma è stata assolta.

Il presunto capo della banda, che secondo le indagini era presente in tutti i “colpi” relativi al processo valdostano, Naim Cera, risulta irreperibile, perché colpito circa due anni fa da provvedimento di espulsione dall’Italia. L’uomo ritenuto dagli inquirenti il suo “braccio destro”, cioè Taulant Qoshja, è stato rinviato a giudizio con rito ordinario: la prima udienza è stata fissata per il prossimo 25 maggio. I furti, secondo quanto ricostruito nelle indagini, risalgono al periodo tra la fine del 2015 e la primavera del 2016, con la banda che agiva sempre di notte.

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