Bovini piemontesi spacciati come valdostani, il Pm chiede il rinvio a giudizio per i 15 indagati

Le imputazioni vanno dal concorso in falso alla soppressione di atti veri, passando per la violazione di sigilli e l'omessa denuncia di reato da parte del pubblico ufficiale. Tra i coinvolti, anche un veterinario dell'azienda USL.
Cronaca

Il pubblico ministero Luca Ceccanti ha chiesto di rinviare a giudizio tutti e quindici gli indagati dell’inchiesta "Blu Belga", con imputazioni che includono il concorso in falso, la soppressione di atti veri, la violazione di sigilli e l’omessa denuncia di reato da parte di pubblico ufficiale.

Le indagini, avviate nel novembre 2014 e condotte dal Corpo Forestale Valdostano, erano partite da alcuni controlli sulla macellazione clandestina effettuati a Nus. In particolare, gli inquirenti avevano approfondito la scoperta di come alcuni bovini piemontesi venissero macellati per essere commercializzati come carne valdostana.

Oltre a quello di almeno dieci bovini piemontesi, "valdostanizzati" grazie a marche auricolari e microchip rimossi da mucche autoctone, l’indagine ha fatto emergere i casi di 6 animali maltrattati e uccisi, 17 carcasse smaltite illecitamente, 38 forme di formaggio "insudiciate" e invase da parassiti.

All’inizio dello scorso novembre, a ricevere l’avviso di chiusura delle indagini erano stati: Guido Chaussod (61 anni) di Nus, Gabriele Empereur (70) di Gressan, Ezio Chabloz (52) di Sarre, Mathieu Chabod (19) di La Salle, Paolo Moussanet (53) di Challand-Saint-Victor, Albein Bagnod (36) di Challand-Saint-Victor, Andrea Piatti (52) di Andrate (veterinario dell’USL, cui è riferita l’accusa di omessa denuncia di reato), Paolo Consol (61) di Issime, Franca Marcoz (55) di Brissogne, Cassiano Treboud (41) di La Salle, Marco Cerise (37) di Sarre, Alfredo Girod (31) di Fontainemore, Piergiorgio Colleoni (46) di Nus, Leo Montrosset (44) di Jovençan e Camillo Pecco (53) di Gressoney-Saint-Jean.

Alcuni di loro, all’indomani della notifica della fine dell’inchiesta (che mutua il nome proprio da una razza bovina), avevano chiesto di essere sentiti dal Pubblico ministero, in interrogatori delegati dallo stesso al Corpo Forestale. Per tutti si profila ora l’udienza preliminare, in cui potranno chiedere al Gup di essere giudicati con rito abbreviato, di patteggiare, oppure proseguire verso il dibattimento secondo il rito normale.

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