Bovini piemontesi spacciati come valdostani, 14 indagati fra cui un veterinario

Depositato l'avviso di conclusione delle indagini dell'inchiesta "Blu Belga" condotta dal corpo forestale valdostano e coordinata dal pm Luca Ceccanti.
Cronaca

C’è anche un veterinario valdostano, come riporta l’Ansa, fra i 14 indagati dell’inchiesta "Blu Belga" condotta dal corpo forestale valdostano e coordinata dal pm Luca Ceccanti. Le accuse vanno dal concorso in falso, alla soppressione di atti veri alla omessa denuncia di reato da parte di pubblico ufficiale.

Il filone di indagini – il cui nome mutua da una razza bovina – è nato dalla scoperta di come alcuni bovini piemontesi venissero macellati per essere commercializzati come carne valdostana. Coordinata dal pm Luca Ceccanti, l’inchiesta è stata avviata nel mese di novembre 2014 prendendo il via da alcuni controlli sulla macellazione clandestina svolti a Nus.  Oltre a otto bovini piemontesi, resi valdostani grazie a marche auricolari e microchip rimossi da mucche autoctone gli inquirenti hanno puntati i riflettori su 6 animali maltrattati e uccisi, 17 carcasse smaltite illecitamente, 38 forme di formaggio "insudiciate" e invase da parassiti. 

Dall’avviso di conclusione delle indagini preliminari emerge che Guido Chaussod 61 anni di Nus, Gabriele Empereur 70 anni di Gressan e Ezio Chabloz 52 anni di Sarre sono indagati in concorso per falso, soppressione di atti veri e violazione dei sigilli. Per la procura, nel febbraio-marzo 2015, Empereur trasportò un bovino di razza "Blu belga" proveniente da un allevamento piemontese, senza documenti identificativi. L’animale arrivò all’allevamento di Chaboz a Saint-Marcel dove fu dotato di una marca auricolare e di un microchip rimossi da una pezzata rossa nata a fine 2013. Chaussod svolse il ruolo di intermediario. L’uomo è inoltre indagato per violazione della disciplina igienica della produzione e della vendita delle sostanze alimentari e delle bevande: secondo il Pm, nel marzo del 2015, produsse abusivamente negli stabilimenti di Donnas, senza alcun controllo, 10 forme di formaggio "insudiciate" e invase da parassiti, con la presenza del batterio "listeria monoctyogenes", detenendole per il commercio.

Sempre a marzo del 2015 un altro bovino di razza "Blu Belga", trasportato da Empereur arrivò nell’allevamento di Mathieu Chabod di 19 anni di La Salle (i due sono indagati in concorso per falso e soppressione di atti veri). Anche qui al bovino piemontese fu apposta una marca auricolare rimossa da una mucca valdostana morta. Empereur è inoltre indagato per attività di gestione rifiuti non autorizzata. Per il pm, nel marzo del 2015, da titolare dell’omonima impresa individuale di allevamento a Gressan smaltì le carcasse di tre bovini presso la concimaia della sua azienda agricola. Ezio Chabloz è indagato per violazione dei sigilli: secondo la procura, nel marzo del 2015 a Saint-Marcel, appose su un altro animale la marca auricolare e il microchip di un vitello che era stato sequestrato dalla polizia giudiziaria.

Guido Chaussod (come ‘procacciatore e intermediario’), Paolo Moussanet 53 anni di Challand-Saint-Victor (come ‘committente e istigatore’), Albein Bagnod 36 anni di Challand Saint-Victor (come ‘collettore dei bovini presso la propria stalla’) sono indagati in concorso per falso e soppressione di atti veri: per il pm, nel marzo 2015, acquistarono da un’azienda agricola di Pollone (Biella) tre bovini trasportandoli in bassa Valle d’Aosta prima con il camion di Bagnod e poi con quello di Moussanet, per poi portarli nell’azienda di Bagnod. Sostituirono quindi le marche identificative e gli auricolari per occultare la reale provenienza e facendo risultare una "progenie" diversa da quella effettiva. Ottennero infine l’iscrizione all’anagrafe bovina sulla base di dati falsi e per animali con provenienza diversa da quelli effettivi, ingannando quindi i funzionari dell’Arev. 

Secondo il Pm un veterinario dell’Azienda Usl, Andrea Piatti 52 anni di Andrate, era a conoscenza dell’ingresso in Valle dei tre bovini ma non denunciò il reato. L’uomo è indagato per omessa denuncia da parte di pubblico ufficiale. 

Ad Albein Bagnod viene contestato inoltre di avere nel marzo del 2015 acquistato bovini da aziende non valdostane, senza effettuare alcuna dichiarazione, apponendo sugli animali quattro marche auricolari appartenuti a suoi bovini che erano deceduti. Gli animali ottenero così l’iscrizione all’anagrafe bovina sulla base di dati falsi. L’uomo è indagato, quindi, anche per falso e soppressione di atti veri.

Reati che vengono contestati anche a Paolo Consol, 61 anni di Issime. Nell’aprile 2015 a Issime, secondi il Pm, appose su un bovino acquistato da aziende non valdostane una marca auricolare rimossa da una sua mucca che era deceduta, ottenendo l’iscrizione all’anagrafe bovina. Inoltre falsificò un documento di trasporto dell’animale.

Per maltrattamento e uccisione di animali è finita nel registro degli indagati anche Franca Marcoz, 55 anni di Brissogne. Per la procura, nel maggio del 2015 nel suo allevamento a Brissogne  senza necessità provocò la morte di sei bovini, tenendoli in un box di dimensioni ridottissime e ricoperti di escrementi. La donna è anche indagata per gestione di rifiuti non autorizzata perché avrebbe smaltito le carcasse degli animali nella sua stessa azienda agricola.

Per gestione di rifiuti non autorizzata sono indagati anche Cassiano Treboud, 41 anni di La Salle e Marco Cerise, 37 anni di Sarre. Il primo per la procura, nel maggio del 2015, smaltì le carcasse di sette bovini nella concimaia della sua azienda agricola a La Salle mentre Cerise nel maggio del 2015 a Charvensod abbandonò la carcassa di un bovino nel fienile sopra la sua stalla. L’uomo è indagato inoltre per violazione della disciplina igienica della produzione e della vendita delle sostanze alimentari e delle bevande: secondo gli inquirenti nel marzo 2015 negli stabilimenti di Charvensod, produsse 28 forme di formaggio "insudiciate" e invase dai parassiti, con la presenza del batterio "listeria monoctygenes", detenendole per il commercio.

Alfredo Girod 31 anni di Fontainemore è indagato per maltrattamento di animali e esercizio abusivo di professione: per la procura infatti somministrò in diverse occasioni fiale di medicinale "prontogest",  farmaco, a uso umano, a base di ormoni.

Piergiorgio Colleoni 46 anni di Nus e Leo Montrosset 44 anni di Jovencan sono indagati in concorso per falso: secondo il pm, nell’aprile 2015 a Jovencan, certificarono una falsa data di trasporto per due bovini acquistati da Montrosset con l’intermediazione di Colleoni. Per alcuni reati è contestata la "recidiva reiterata infraquinquennale" a: Chaussod, Empereur, Chabloz, Consol, Marcoz, Colleoni, Montrosset.

Tutti gli indagati possono ora presentare memorie difensivi e chiedere di essere ascoltati dal Pm, che potrà in seguito archiviare le singole posizioni o rinviare a giudizio.

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