Nel centro-destra nasce un nuovo partito, il “Movimento Nuova Valle D’Aosta”

“NVDA nasce dalla volontà di mettere a disposizione il nostro tempo e le nostre capacità a favore di un ambizioso progetto che ha come obiettivo principale quello di abbattere la mancanza di lavoro che ha messo in ginocchio la nostra regione".
Movimento Nuova Valle d'Aosta
Brevi, Politica

La lunga campagna elettorale che sfocerà in una doppia tornata di voti, prima per le politiche a marzo e poi per le regionali, in tarda primavera, è iniziata. A fare la prima mossa ufficiale è un gruppo di lavoratori dipendenti, imprenditori, professionisti, agricoltori e pensionati che nella mattinata del 1 dicembre scorso hanno deciso di formalizzare la nascita di un nuovo partito, denominato Movimento Nuova Valle D’Aosta.

“NVDA è un movimento di centro-destra – spiegano il neo Presidente Roberto Silvio Di Francesco e il Segretario Politico Luigi Nardi in una nota – che nasce dalla volontà di mettere a disposizione il nostro tempo e le nostre capacità a favore di un ambizioso progetto che ha come obiettivo principale quello di abbattere la mancanza di lavoro che ha messo in ginocchio la nostra regione. Ci adopereremo perciò con tutte le nostre forze per riscattare e rilanciare il territorio partendo dalla città di Aosta, animati da un senso di appartenenza che supera le esigenze del singolo e che punta invece al benessere della collettività”.

Inoltre, Di Francesco e Nardi sottolineano che “sarà un movimento che va al di là degli schieramenti politici, composto da membri che hanno idee concrete, valide, oneste e decisamente realizzabili. Siamo pronti non solo e soltanto a contestare e criticare, ma anche a proporre soluzioni, che vanno dal lavoro alla sanità, dall’ambiente alla difesa del territorio e che quindi abbracciano tutti i settori carenti e in declino nella nostra regione”.

In NVDA, nei propositi dei fondatori, “ci sarà spazio per tutti coloro che, da persone libere, vorranno offrire il proprio contributo al nostro importante progetto: si tratta di un approccio inclusivo mediante il quale ogni singolo cittadino può fare la differenza, anziché continuare ad essere destinatario passivo di scelte ed interventi che, nella maggior parte dei casi, non generano alcun valore aggiunto al benessere collettivo”.

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