La Salle: 5 Stelle all’attacco del nuovo piano regolatore

Il Movimento 5 Stelle ha presentato una serie di osservazioni al piano regolatore del comune della Valdigne. Molte le criticha, tra queste il regolamento per la costruzione della prima casa e quello sulla monetizzazione dei parcheggi.
La presentazione del dossier del Movimento 5 stelle a La Salle
Politica

Il nuovo piano regolatore di La Salle è stato disponibile per eventuali osservazioni fino alla fine del mese scorso e questa volta non ne sono arrivate da un singolo cittadino, ma dal Movimento 5 Stelle della Valle d’Aosta. "Te lo baillo Mé lo Plan régulateur" è il titolo del dossier nel quale sono state raccolte queste obiezioni. I 5 Stelle nella serata di ieri, 9 novembre, hanno esposto i risultati della loro indagine ad una cinquantina di sallereins, dato da tenere in considerazione, se si guarda la media di presenze agli incontri politici.

Sono tante le "accuse" al piano, una di queste è quella di prestare il fianco alla speculazione sulle case: "chi non è proprietario di una prima casa può costruirne una in deroga al PRGC subito dopo aver preso la residenza, per poi venderla e andarsene via", spiega Stefano Ferrero. Secondo Ferrero "bisogna inserire un tempo minimo di 5-7 anni per poter vendere e la necessità di dimostrare di svolgere una attività lavorativa nella zona, insomma le stesse regole che si applicano per ottenere un mutuo".

Altra obiezione riguarda l’adeguamento alle normative vigenti: "Questo piano è già vecchio – afferma Ferrero – perchè i suoi riferimenti legislativi sono stati superati". Il dossier si riferisce in particolare a due leggi regionali, una del 1998 e una in materia di energia del 2012, che non sarebbero state prese in considerazione durante la redazione del piano.

Altro aspetto, sempre evidenziato nel dossier, verte sulla possibilità di pagare al Comune il costo di un parcheggio, se questo non venisse realizzato durante la costruzione di una nuova casa. "Il Comune – spiega Ferrero – utilizza poi quel denaro per costruire parcheggi, espropriando però un altro privato". "In ogni caso, l’aspetto più grave – recita il documento dei 5 Stelle – è che basta pagare perché un parcheggio richiesto normalmente a servizio di un immobile non sia più necessario, ignorando le esigenze di viabilità e di urbanistica alla base di questa richiesta".

Senza entrare troppo nel merito, i 5 Stelle denunciano una serie di altre mancanze: "In alcune mappe spariscono dei percorsi storici, tutelati da legge regionale, e altri vengono modificati con interessate deviazioni". Poi ancora: "E’ stato previsto l’esproprio e la demolizione di una autorimessa privata per realizzare sei posti auto, quando a 30 metri sono disponibili aree già a confine con un altro parcheggio esistente". Infine: "Su alcune mappe esistono fabbricati non ancora edificati".

Per capire se tutti questi elementi siano irregolarità o legittime scelte politiche la palla passerà agli uffici regionali, che valuteranno la validità delle osservazioni dei 5 Stelle. 

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