Tragedia in autostrada, la carreggiata gelata principale indiziata. Il pm: “strada impossibile”

Oltre alla ventunenne di Legnano che ha perso la vita, la prognosi è riservata per quattro ragazzi coinvolti nello scontro, tre 17enni ed una 19enne. Il bus e il van coinvolti trasportavano persone dello stesso gruppo, proveniente dal milanese.
autostrada76106_2518.jpg
Cronaca

Il mattino dopo lo schianto in autostrada costato la vita a Federica Banfi, una ragazza di 21 anni di Legnano (e con altri quattro giovanissimi in prognosi riservata al “Parini”), emergono dettagli che definiscono la portata della tragedia verificatasi, all’altezza di Chambave, quando non mancava molto alla mezzanotte. Entrambi i mezzi, diretti verso Aosta, trasportavano infatti persone dello stesso gruppo parrocchiale, della cintura di Milano, che si conoscevano tutte ed alloggiavano, in questa fine 2017, in media valle. 

Secondo la prima ricostruzione del sinistro, con l’asfalto ricoperto da ghiaccio, il minibus da nove posti è finito davanti al mezzo più grosso, un autobus tradizionale da cinquantaquattro passeggeri, che, non riuscendo a fermarsi, né ad evitarlo, lo ha colpito in pieno sul lato più lungo. La ventunenne è morta nell’impatto, mentre sette dei suoi compagni sono stati trasportati dalle ambulanze del 118 all’ospedale di Aosta, dove i medici si sono riservati la prognosi per quattro di loro: un ragazzo ed una ragazza, entrambi di 17 anni, sono in rianimazione, mentre per una diciannovenne ed un diciassettenne è scattato il ricovero in medicina d’urgenza. 

Altri tre passeggeri del mezzo (due maschi di 17 e uno di 19 anni) sono stati dimessi poco fa dal Pronto soccorso, dopo le visite di diagnostica. La prognosi per ognuno di loro è di sette giorni, per policontusione. Il conducente del van non ha avuto bisogno di ricorrere a cure, così come non ce n’è stata necessità per i passeggeri del pullman, trasportati dopo il sinistro in un hotel di Fénis, dove sono stati ospitati, molti in preda allo smarrimento per quanto successo. La Protezione civile ha attivato, per molti dei coinvolti, il supporto psicologico.

Gli accertamenti sulle cause del sinistro sono affidati alla Polizia stradale, coordinata dal pubblico ministero Carlo Introvigne, che ha effettuato un sopralluogo sulla scena dell’incidente. Entrambi i conducenti dei due mezzi sono risultati avere tasso alcolemico pari a 0. La carreggiata ghiacciata resta il principale indiziato, tanto che il magistrato non esita a parlare di una “strada impossibile”, dopo aver guidato per raggiungere il luogo. Nelle prossime ore, il sostituto procuratore conferirà una perizia tecnica sui due mezzi coinvolti. A quanto si apprende, l’obiettivo del fascicolo aperto dalla Procura prevede anche verificare eventuali responsabilità della società concessionaria dell’autostrada. 

La A5 è rimasta chiusa al traffico, tra le uscite di Saint-Vincent ed Aosta Ovest (Aymavilles), in entrambi i sensi di marcia, dall’incidente fino alle 3 di stamattina. Tre ore di chiusura, motivate – secondo quanto si poteva leggere sul sito Internet della “Società Autostrade Valdostane” – dal “gelicidio” che interessava la sede stradale.

0 risposte

  1. Gli automobilisti sono abbandonati a loro stessi. Le società autostradali sembrano interessate solo ad incassare, del resto non si preoccupano molto. Lo vediamo con i limiti di velocità, bmw, audi, mercedes occupano la corsia di sorpasso beffandosi dei limiti e delle norme di sicurezza, nessuno li ferma, ripeto nessuno.
    Le istituzioni come al solito non vigilano in nessuna misura. Anche quando capitano queste tragedie, le responsabilità si sbriciolano e nessuno paga per eventuali inadempienze.

  2. L’autostrada più cara d’Italia dovrebbe controbilanciare questo alto costo per i frequentatori almeno con un super controllo del manto stradale e della sua eventuale pericolosità

Vuoi rimanere aggiornato sulle ultime novità di Aosta Sera? Iscriviti alla nostra newsletter.

Articoli Correlati

Fai già parte
della community di Aostasera?

oppure scopri come farne parte