“Ritirate la candidatura di Rollandin”: Impegno Civico chiude la campagna all’attacco

Ieri sera, al Cinéma De la Ville di Aosta, la formazione ha concluso, con interventi dei candidati e intermezzi musicali, la sua campagna elettorale. In una nota, ha poi chiesto il ritiro della candidatura dell'ex presidente della Giunta sotto inchiesta.
Alberto Visconti
Politica

Alla festa di chiusura, ieri sera al De la Ville, della campagna elettorale di Impegno Civico, è seguito un comunicato stampa notturno, in cui la formazione ha chiesto all'Union Valdôtaine di “fare pulizia al proprio interno e ritirare la candidatura di Augusto Rollandin, di fronte alla gravità del contesto emerso dalle inchieste”. La nota si riferisce alle notizie dell'altro ieri, giorno in cui è stata notificata la chiusura delle indagini da parte della procura a carico dell'ex presidente della Giunta e di altre sei persone riguardo ad un giro di corruzione in diverse partecipate regionali.

I richiami alla moralità nella politica e alla legalità sono stati continui durante la serata, a cominciare dall'intervento d'apertura della giovane non candidata Chiara Berard che ha scherzato sulle vicende degli slogan sui manifesti del Movimento 5 Stelle: “Potremmo parlarvi solo di autonomia come fanno tutti – ha detto – e invece vi parleremo anche di onestà, perché a noi nessuno da Roma ci ha detto di non farlo”.

A chiudere sulla stesso tema è stato invece il consigliere regionale uscente Alberto Bertin che è tornato sul pericolo dell'infiltrazione della 'ndrangheta in Valle d'Aosta, ricordando che “seppur perfettibile in altri aspetti, la nuova legge elettorale permetterà ai valdostani di esprimere segretamente il loro voto”.

Poco prima, l'altro consigliere uscente, Andrea Padovani, aveva attaccato sempre il 5 Stelle, ma anche Lega e Union Valdôtaine: “In questa campagna c'è chi vuole prendersi la Valle d'Aosta, magari con l'aiuto della gendarmerie, poi c'è chi vuole prendersi l'autonomia e si dimentica dell'onestà e chi invece si prende il solito avviso di garanzia – ha detto – noi vogliamo prenderci l'onore e l'onere di risollevare la Valle d'Aosta”.

Sul palco, è stata la più giovane candidata della lista, l'avvocato praticante e attrice della compagnia teatrale Palinodie, Giulia Sartore, di 24 anni, a presentare e dar ritmo alla serata, legando assieme temi e programmi della formazione. Sarebbe quasi bastato quello per dare un'idea del messaggio politico, assieme agli intermezzi musicali del rapper Andrea “Sago” Di Renzo e del cantautore Alberto Visconti.

I candidati si sono invece presentati in gruppi sul palco a sintetizzare i temi generali, per circa due ore e mezza. Dai trasporti, con l'idea illustrata da Fabio Protasoni di “un sistema pubblico integrato con al centro una ferrovia elettrica efficiente”, all'ambiente, in cui Jeanne Cheillon ha ribadito l'obiettivo “rifiuti zero” e ha posto l'accento sulla tradizione di battaglie in favore dell'ambiente dei presenti in lista: “Solo chi si è speso sempre per difendere l'ambiente alla fine risulterà credibile”.

Daniele Pieiller ha poi sostenuto la necessità di coniugare turismo e agricoltura e, in generale, ha raccontato la sua esperienza di operatore turistico nella Valpelline – in cui si propone un modello sostenibile, senza puntare su impianti da sci e eliski – che sta dando soddisfazioni dal punto di vista numerico: “Se il Tirolo realizza 60 presenze di turisti per abitante e la Valle 22-23 – afferma – adesso a Bionaz ne facciamo 91”. Riguardo all'allevamento, Alexandre Glarey ha parlato di lupo: “Siamo contrari che diventi capro espiatorio di una gestione regionale del settore che fino ad oggi è stato fallimentare”.

Daria Pulz si è invece fatta portavoce dei cinque insegnanti presenti in lista, chiedendo più attenzione alla formazione dei docenti e al fenomeno dell'abbandono scolastico. Poi, ha parlato di adaptation: “Vi diciamo un segreto – ha detto – noi non siamo rossoneri, però adoriamo il francese, quando non è uno strumento ideologico, noi non siamo per principio contro le adaptation, ma contro il non aver coinvolto gli insegnanti e contro la mancanza di monitoraggio scientifico”.

Di respiro più generale è stato l'intervento di Chiara Minelli che ha presentato Impegno Civico come “la lista delle cause vinte: dal pirogassificatore, alla legge popolare sulla ferrovia e aggiungo anche la vittoria sfiorata sul nuovo ospedale”. “Siamo un gruppo di persone impegnate – conclude – che da anni lavorano nell'associazionismo per un mondo migliore”.

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