Piero e la sua sfida alle emozioni: “con gli emotivi anonimi imparo ad accettarmi”

Primo uscita per la nuova rubrica "Straordinaria quotidianità" realizzata in collaborazione con il CSV onlus: raccontiamo le storie e le esperienze di chi prova ad affrontare i problemi con altri o degli altri.
solitudine, uomo solo, depressione, ansia, sagoma
Straordinaria quotidianità

La storia di Piero – lo chiameremo così – assomiglia a quella di tanti altri. Piero ha 45 anni, vive e lavora in Valle d’Aosta e all’apparenza conduce una vita normale. Dalla tenera età, però, Piero lotta con le sue emozioni, per imparare a riconoscerle, ad esprimerle e a legittimarle.

E’ un emotivo anonimo, una persona che ha dovuto fare i conti con la paura di relazionarsi, di fare brutte figure, con il timore di sbagliare, con la sensazione di non essere “adeguato”. Con la solitudine e la depressione.

Sin dall’età di cinque anni ho avuto dei problemi importanti di salute, sono stato prima in ospedale, poi, una volta uscito, mi ammalavo spesso di bronchite, insomma ero un bambino molto cagionevole”.  La salute precaria, sommata al lavoro dei genitori, entrambi commercianti e molto impegnati, lo portano a vivere molto in solitudine. “Ho passato interi pomeriggi sdraiato sul letto a guardare il soffitto, senza fare nulla”.

Le sue difficoltà si evidenziano già dalle elementari “Facevo fatica ad esprimermi con i compagni, avevo sempre paura, subivo passivamente le situazioni” ci racconta. Piero ricorda ancora, a distanza gli sfottò della classe: “Mi hanno obbligato a fare a pugni con un mio compagno, anche lui di nome Piero, per decidere chi era Piero e chi Pierino: io non volevo, ma ero solo, nessuno mi sosteneva”.

Con l’avanzare degli anni il disagio non migliora. Piero prova dei sentimenti, ma non riesce a costruire nessuna relazione affettiva “non avevo mai il coraggio di propormi, temevo continuamente il rifiuto e poi mi rimproveravo e vivevo con i miei sensi di colpa”.  Fino a quando la situazione precipita. “Mentre frequentavo un corso fuori Valle sono stato male, ho avuto attacchi di panico e reazioni scomposte, di fatto è come se fossi crollato”.

Da quel brutto episodio Piero capisce che deve chiedere aiuto a qualcuno per affrontare le sue debolezze, la sua ansia, la bassa autostima. Ne parla con la famiglia, la prima risposta arriva dalla psicoterapia. Poi scopre gli emotivi anonimi in Svizzera. Allora in Valle il gruppo non esisteva ancora “Facevo più di due ore in macchina per andare agli incontri, ma mi sentivo tra pari e nel gruppo ho capito che il problema non era esterno, era mio, che dovevo imparare a lavorare su di me e sulle mie emozioni. Ed ho scoperto che non ero più solo nelle difficoltà”.

Nel gruppo degli emotivi ci sono alcune regole ferree: si parla in prima persona e a turno, ci si ascolta, non si giudica, non si interrompe e soprattutto si mantiene il segreto su chi partecipa e sulle cose che vengono dette. Non si può parlare di politica e di religione.

E’ un po’ come una palestra per noi, dove andiamo ad allenare non tanto i muscoli, ma la nostra persona”. L’immagine che Piero usa per descrivere il gruppo degli emotivi anonimi è quella del pozzo: “tiriamo su solo l’acqua che ci serve, il resto lo lasciamo lì”.

Le esperienze si confrontano, le strategie per uscire dalle difficoltà si condividono. Nel gruppo non ci sono facilitatori, sono tutti alla pari, chiamati a raccontare, a leggere e a commentare insieme dei testi. Alla domanda in cosa l’abbia aiutato il gruppo Piero risponde con convinzione: “non sono più preoccupato del rifiuto, non mi aspetto continuamente l’approvazione degli altri, non mi metto continuamente in discussione come persona”.  Dei gran passi avanti, insomma. Ora rispetto ad allora i gruppi degli emotivi anonimi sono costituiti ed attivi anche in Valle d’Aosta (ad Aosta, Donnas e nell’Unité du Gran Paradis) e nel vicino Piemonte a Ivrea. Le possibilità di unirsi ai gruppi sono sempre aperte  perché, come dice un proverbio cinese, “anche il viaggio più  lungo inizia con un primo passo”.

 

Per informazioni:
www.emotivianonimi.it
eaosta@alice.it
Michelle: 348/1568550

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