Pellegrino e De Fabiani lontani dalla medaglia in staffetta

Italia splendida a metà, con Rastelli e De Fabiani che erano secondi a metà gara, ma i crolli di Salvadori prima e Pellegrino poi portano gli azzurri in settima posizione. Oro alla Norvegia, argento alla Russia e bronzo alla Francia
Francesco De Fabiani - foto Alessandro Garofalo Pentaphoto Mateimage
Sport

“Crediamoci, perché niente è impossibile”, era stato il messaggio che Federico Pellegrino aveva inviato ieri ai suoi compagni di squadra a Casa Italia. Sembrava in effetti impossibile e poco plausibile un piazzamento tra i primi tre per la staffetta azzurra dello sci di fondo, ma fin da prima della partenza per PyeongChang c’era, nelle parole di Pellegrino e De Fabiani, la fiducia di poter fare una bella sorpresa. E, per metà gara, così era stato.

Nella staffetta 4×10 km, una delle gare più affascinanti dei Giochi Olimpici Invernali, l’Italia di Rastelli, De Fabiani, Salvadori e Pellegrino ha illuso e sperato di poter arrivare a medaglia (che si sarebbe aggiunta all’argento indimenticabile di Pellegrino) dopo essere stata nei primi tre per tutta la parte in tecnica classica. Alla fine gli azzurri si sono dovuti arrendere ed hanno concluso al settimo posto in 1h35’40”1, a 2’35”2 dalla Norvegia, che ha vinto l’oro davanti a Russia e Francia.

Ottimi materiali per gli azzurri e partenza capolavoro di Maicol Rastelli in tecnica classica, che anziché limitare i danni riesce a rimanere agganciato al treno dei primi andando a concludere la propria frazione per terzo, a 10 secondi dal kazako Poltoranin. Il secondo italiano a partire, sempre in passo alternato, è stato Francesco De Fabiani, bravissimo anche lui a rimanere tra i primi, nel gruppetto composto anche da Francia, Kazakistan e Norvegia che rincorreva da lontano la Russia di Bolshunov. Defa si è dimostrato in splendida forma ed è stato incredibile a meno di 2 km dalla fine della propria frazione a lanciare la volata e staccare Manificat e Sundby, recuperando qualche secondo sulla Russia e passando il testimone a Giandomenico Salvadori in seconda posizione. Nel cambio di tecnica il terzetto diventa temporaneamente un quartetto, perché Italia, Norvegia e Francia riescono a recuperare il russo, ma Salvadori crolla all’inizio dell’ultimo giro e viene recuperato e superato anche dalla Finlandia, concludendo quinto la propria frazione a quasi un minuto dal terzo posto. Il compito che tocca a Federico Pellegrino è ormai impossibile, e la magia non riesce. Chicco infatti nei primi chilometri recupera secondi, ma il distacco dai primi è troppo ampio per poter sperare di arrivare a podio. Il poliziotto di Nus ha anch’egli una crisi e cede terreno alla Finlandia, per poi farsi superare anche da Svezia e Germania.

La speranza è che Pellegrino abbia pensato a risparmiare energie in vista della team sprint di mercoledì, che potrebbe vederlo in coppia proprio con il pimpante De Fabiani e che potrebbe vedere i due valdostani seriamente in lotta per una medaglia.

Le parole di De Fabiani dal sito FISI: "E' un peccato non essere saliti sul podio: ci credevamo. Non so se farò la team sprint, dobbiamo deciderlo stasera con i tecnici. La gara di oggi mi ha dato buone sensazioni sugli sci e in vista della 50km sono positivo. Contento per la mia frazione, bravi Rastelli e Salvadori che ha dato il massimo: sapevamo di non essre i favoriti ma sono soddisfatto della nostra prestazione".

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