Asili nido, la Mont-Emilius riorganizza: chiude la garderie di Fénis

Il bando di gara sarà diviso in due lotti, nel primo la struttura dell'Envers a Pont-Suaz, nel secondo i plessi di Saint-Christophe e Nus. “Lo scopo è avvicinarsi ai 900 euro a bambino richiesti dalla legge regionale”, sostiene il presidente Jean Barocco.
Politica

“La struttura di garderie del Comune di Fénis sarà chiusa per consentire una maggiore frequenza dell'asilo nido di Nus”. Così recita uno dei punti delle determinazioni per la gestione unitaria degli asili nido nel comprensorio dell'Unité Mont-Emilius. Dopo alcuni mesi di discussione, i dieci sindaci della cintura di Aosta hanno deciso a grandi linee come regolare il passaggio, dalle associazioni tra diversi Comuni all'Unité, delle quattro strutture sparse nel territorio.

“Quest'operazione ci farà avvicinare dai costi di 1100-1000 euro a bambino ai 900 euro richiesti dalla legge regionale (la 6 del 2014, ndr) – spiega il presidente dell'Unité e sindaco di Quart Jean Barocco – e ci permette di allineare il bando di gara di tutti e tre i plessi rimanenti e le loro offerte, tra garderie e tempo pieno”.

Il bando sarà diviso in due lotti “e l'azienda che ne vince uno non può vincere l'altro”, specifica Barocco. Le nuove gestioni (così come la chiusura di Fénis) partiranno dal prossimo settembre. Il primo lotto riguarda l'asilo nido intercomunale dell'Envers a Pont-Suaz che attualmente è gestito da un associazione temporanea di impresa tra Etnos, La Libellula e La Sorgente per i Comuni di Charvensod, Gressan, Jovençan e Pollein. Il secondo lotto coinvolgerà gli asili di Saint-Christophe, ora in mano a Libellula, e quello pubblico di Nus.

Su quest'ultimo Barocco fa sapere che “nel bando sarà specificato che i 9 posti pubblici di lavoro nella struttura di Nus restano inquadrati nell'Unité e saranno messi a disposizione dell'aggiudicatario del secondo lotto”. Riguardo ai lavoratori in forza alle cooperative che attualmente gestiscono le varie strutture Barocco rassicura: “Bisognerà vedere come saranno i ribassi, ma secondo gli attuali gestori non ci dovrebbero essere esuberi”.

Per scongiurarli, oltre ai 150 posti previsti dal bando, è stata lasciata una possibilità alle cooperative di “organizzare altri posti per un totale di 15 bambini – spiega Barocco – in modo da dargli un polmone, un margine ulteriore di guadagno per raggiungere l'equilibrio economico”.

La struttura comunale in località Chez-Sapin a Fénis, ora gestita come garderie da Libellula, “non resterà senz'altro abbandonata”, garantisce il sindaco Mattia Nicoletta: “Abbiamo deciso di concentrare i bambini sull'asilo di Nus perché lì la struttura ha già una cucina – continua – ma metteremo subito l'edificio a disposizione delle associazioni”.

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