Il Medioevo valdostano incontra il romanzo storico, intervista a Laurent Sarteur

Giovedì 28 settembre, nei giorni dei festeggiamenti del patrono, l'autore parteciperà con Joseph Rivolin alla conferenza "Roisan: figure della storia", che si svolgerà presso la biblioteca comunale del paese e sarà moderata dal professore Bruno Germano.
Laurent Sarteur durante la conferenza a Issogne
Cultura, Occhio alla penna

Alcune settimane fa il castello d’Issogne ha accolto una conferenza alla quale hanno partecipato lo scrittore Laurent Sarteur, lo storico medievista Joseph Rivolin e il giornalista Roberto Mirteto. Prendendo spunto dai temi affrontati ne “Il sogno delle streghe” di Sarteur, i tre relatori hanno spaziato su vari aspetti inerenti al Medioevo valdostano, argomento affascinante che meriterebbe una maggior conoscenza e divulgazione. "Il sogno delle streghe" segue a "I Capitani di Villa Challant", opera prima pubblicata nel 2005. Ho intervistatolo scrittore, incuriosito dal suo interesse per la storia, trasposto in prosa nei suoi scritti.

Laurent, da dove nasce la tua passione per il Medioevo e per il romanzo storico?
Sono nato a Challant. Durante la mia infanzia, mio nonno Battista Sarteur, che era uomo dai grandi interessi e una delle anime della vita comunitaria, mi portava nei luoghi che testimoniano la storia della mia terra, instillando in me la passione per il Medio Evo valdostano. Egli amava spesso ricordarmi che la storia andava sì tramandata oralmente ma soprattutto, per chi ne avesse le doti, impressa sulla carta in modo da mantenerne intatta il più possibile la veridicità. Dopo il primo romanzo storico, "I Capitani di Villa Challant", che riscosse un inaspettato quanto gradito consenso, mi sentii ancor più motivato a coltivare gli studi per preparare una successiva pubblicazione e gli incoraggiamenti di Joseph Rivolin, profondo conoscitore della storia della nostra regione, mi hanno spinto a proseguire con maggior convinzione nella mia strada.

Perché hai scelto il genere romanzesco per raccontare la storia?
Sono persuaso che la prosa sia un valido strumento di divulgazione che permette di dare sfogo alla fantasia e al contempo di fare riferimento a eventi e a personaggi realmente accaduti ed esistiti. Mi documento con molta cura per ambientare le vicende che narro. Per farti un esempio, tra le numerose fonti a cui ho attinto per scrivere "Il sogno delle streghe", vi sono due libri di Marco Ansaldo, "Peste, fame e guerra" e "Aosta antica racconta", testi che si distinguono per il rigore storico e per il registro divulgativo, che apprezzo e condivido.

In conclusione, quali progetti per il futuro?
Ho iniziato a narrare il viaggio in Terra Santa intrapreso nel 1366 da Ibleto di Challant al seguito di Amedeo VI di Savoia meglio conosciuto come il Conte Verde, si tratta di un’affascinante avventura all’insegna della ricerca della Stella d’Oriente…

A breve, giovedì 28 settembre, proprio nei giorni dei festeggiamenti di Saint Victor patrono di Roisan, il paese in cui vivo da ventiquattro anni, parteciperò con Joseph Rivolin alla conferenza "Roisan: figure della storia", che si svolgerà presso la biblioteca comunale e sarà moderata dal professore Bruno Germano. Mi fa estremamente piacere sottolineare come da originario di Challand-Saint-Victor gli affetti mi abbiano portato in quel di Roisan che con il mio paese natale condivide lo stesso santo protettore e sarà sicuramente una grande soddisfazione poter essere al fianco dei due sopracitati personaggi di grande levatura in una serata dedicata alla cultura valdostana.

Vuoi rimanere aggiornato sulle ultime novità di Aosta Sera? Iscriviti alla nostra newsletter.

Articoli Correlati

Fai già parte
della community di Aostasera?

oppure scopri come farne parte