Il Corpo Forestale Valdostano compie 48 anni. Testolin: “un simbolo di cui la Valle può vantarsi”

Stamattina, a Nus, la cerimonia, con un programma costruito in concomitanza con la Giornata nazionale degli alberi. 55 le notizie di reato redatte nel 2015, 366 le sanzioni amministrative elevate, 57 persone denunciate ed un arresto.
I festeggiamenti per la giornata nazionale degli alberi hanno preceduto la cerimonia.
Cronaca

Tradizionalmente, l’anniversario di un Corpo di polizia costituisce il momento opportuno per “tirare le somme” su dodici mesi di attività. Non si sono sottratti a quest’abitudine i Forestali della Valle d’Aosta, che stamane – nelle scuole di Nus, con un programma innovativo rispetto al passato, costruito in concomitanza con la Giornata nazionale degli alberi – hanno spento le 48 candeline dell’istituzione in cui prestano servizio.

Ad oggi, il Corpo Forestale Valdostano dispone di 156 unità (per la maggior parte -92- agenti, cui si affiancano 38 sovrintendenti, 22 ispettori, 2 funzionari, oltre a Comandante e Vicecomandante), distribuite tra la sede centrale di Saint-Christophe e le quattordici stazioni sul territorio. Un insieme di risorse cui competono compiti variegati, attinenti per lo più alla sorveglianza e tutela del patrimonio forestale e faunistico, alla vigilanza ambientale, alla pubblica sicurezza e alla polizia forestale e ambientale.

Nel 2015, il CFV ha redatto in tutto 55 notizie di reato in materia di ambiente, con la denuncia di 57 persone e un arresto. La maggior parte (15), relative a frodi alimentari e commercio di sostanze alimentari nocive. Subito dopo (11), le comunicazioni sull’uccisione o il maltrattamento di animali e (10) l’abbandono di rifiuti. Sei le comunicazioni all’autorità giudiziaria per casi di incendio doloso e colposo.

Sul piano delle sanzioni amministrative, lo scorso anno i forestali ne hanno elevate in tutto 366, per un ammontare complessivo di 209.444 euro. Il primato (149) va alle violazioni sulla circolazione dei veicoli a motore sul territorio regionale, seguito dal mancato rispetto delle prescrizioni VIA (40, attinenti alle centraline idroelettriche), delle disposizioni per la tutela e per il corretto trattamento degli animali di affezione (38) e del codice della strada (33). 

Nel campo dell’attività di gestione del patrimonio ambientale, nel 2015 i forestali hanno destinato al taglio circa 10mila piante, pari a circa 5600 metri cubi di legname. Relativamente agli incendi boschivi, si sono verificati 72 eventi (14 incendi e 58 principi d’incendio), interessando in tutto poco più di diciotto ettari di superficie. Un dato giudicato “in linea con una serie di annate favorevoli nel contenimento” dei roghi.

Dal punto di vista fitosanitario, è proseguita (ancora una volta in relazione alle miti temperature invernali) l’emergenza legata alla processionaria del pino, che ha interessato circa 2800 ettari di pinete. Il Corpo forestale, nel 2015, ha monitorato l’intensità dell’attacco, con il conteggio di nidi e la valutazione del grado di defogliazione, nonché con l’uso di trappole a feromoni (con le quali sono stati catturati circa 87mila insetti).

Relativamente alla gestione faunistica, nella stagione venatoria 2015/16, i Forestali hanno controllato la conformità degli abbattimenti per 908 camosci, 1122 caprioli, 341 cervi, 272 lepri, 448 cinghiali, oltre a 123 esemplari di altre specie. Da sottolineare poi il recupero e l’avviamento al Centro Recupero Animali Selvatici di 25 caprioli, 20 volpi, 3 tassi, 5 camosci, 76 esemplari di avifauna e 19 di altre specie.

Commentando i dati, il comandante del Corpo Flavio Vertui ha ricordato, in particolare le operazioni di polizia giudiziaria effettuate dai forestali e sfociate nell’inchiesta “Blu Belga”, legata al mondo dell’allevamento, che hanno condotto alla denuncia di 29 persone. “Sono convinto che queste attività – ha detto – oltre a prevenire possibili reati per la salute pubblica, siano importanti per la tutela del lavoro della stragrande maggioranza degli allevatori ed agricoltori valdostani, che con passione e sacrificio tengono alto il buon nome delle nostre eccellenze alimentari”.

Intervenendo subito dopo il Comandante, l’assessore regionale all’agricoltura Renzo Testolin ha indicato nel corpo “uno dei simboli di cui la Valle d'Aosta può ancora vantarsi, al contrario del resto d'Italia dove le funzioni sono state assorbite" per lo più "dall'Arma dei carabinieri". Se così è, lo si deve, ha aggiunto l’assessore, ”all'intervento sia dell'Amministrazione regionale sia dei parlamentari valdostani che, con i colleghi delle altre regioni a statuto speciale, hanno permesso di promuovere iniziative per sostenere l'esistenza e la possibilità di avere sul nostro territorio” il Corpo il cui cammino è iniziato nel 1946.

Infine, il presidente della Regione, Augusto Rollandin, ha sottolineato il ruolo di presidio del territorio interpretato dalla Forestale, che “al contrario di quanto è accaduto per altre forze dell’ordine” non hanno mai ridotto la loro presenza. Una risorsa che il capo del Governo regionale ha indicato preziosa soprattutto ai fini della prevenzione dei reati predatori, come i furti. “Se non c'è su questo una collaborazione forte tra tutti i corpi – ha sottolineato Rollandin – non si riescono a vincere questi problemi, e a ridare la tranquillità alle famiglie che vogliono vivere giustamente con la dovuta capacità di resistere anche in case isolate, anche nelle piccole frazioni che sono per noi la risorsa importante per il mantenimento del territorio”.

La cerimonia si è quindi chiusa con la consegna di lodi ed encomi al personale che si è particolarmente distinto per meriti di servizio.

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