Il Celva salva Roisan dal disavanzo: “Servono più risorse ai Comuni”

L'Assemblea dei sindaci ha instituito anche un fondo di perequazione per non applicare i nuovi parametri di ripartizione dei trasferimenti regionali, che avrebbero compromesso i bilanci di previsione di molti Comuni.
L'assemblea dei sindaci del Celva
Politica

Salvare Roisan dal disavanzo e garantire a tutti i Comuni lo stesso ammontare di denaro dalla Regione dell'anno scorso, per permettere a tutti di chiudere senza traumi i bilanci di previsione di quest'anno. Con questo scopo, l'Assemblea dei sindaci del Celva ha votato una richiesta di modifica della delibera regionale che regola per il 2017 la ripartizione dei trasferimenti finanziari ai Comuni.

Da palazzo Deffeyes quest'anno devono arrivare 79 milioni e 25 mila euro. Si tratta della stessa cifra dell'anno precedente dopo anni di discesa: un risultato raggiunto nonostante nelle casse regionali manchino 11 milioni di Irpef, che è l'entrata da cui si attinge per finanziare i Comuni. Per raggiungere la somma la Regione aveva scelto a novembre di derogare dalla legge regionale 48 del 1995 che regola, basandosi appunto sull'Irpef regionale, questi trasferimenti senza vincolo di destinazione.

Se il 17 per cento di questa somma spetta di diritto ad Aosta, il resto viene diviso tra gli altri Comuni in base ad una serie di parametri geografici ed economici. Dopo anni in cui ci si è basati sul censimento del 2001 per prendere questi dati, quest'anno la Regione non ha più potuto evitare di aggiornarli a quelli del 2011, creando squilibri nelle entrate di molti paesi.

Tra i nuovi parametri, l'adeguamento della quota dei terreni extra-agricoli – quelli per intendersi dove sorgono aree artigianali o industriali – ha sballato i conti di molti Comuni, in un momento in cui si stanno apprestando a chiudere i bilanci di previsione, per cifre dell'ordine di 100 mila euro in più o in meno: abbastanza per mettere a rischio l'integrità di molti documenti finanziari.

"Questa assemblea a novembre aveva espresso un parere favorevole alla finanziaria regionale in base al fatto che i trasferimenti non venissero modificati per nessuno – ha detto il presidente dell'Assemblea Franco Manes – per questo abbiamo immaginato di creare all'interno della legge 48 un fondo di sussidiarietà". In pratica, almeno per quest'anno, se con i nuovi parametri qualcuno prenderà 100 in più rispetto all'anno scorso dovrà versarlo nel fondo e questo denaro andrà a chi ha ricevuto dalla Regione 100 in meno.

All'interno della stessa discussione Manes ha fatto sapere di aver ricevuto una lettera dal sindaco di Roisan Gabriel Diemoz, dove si descriveva una situazione critica per le finanze del paese. "In questi anni siamo riusciti a far fronte al bilancio riducendo al limite tutte le manutenzioni – spiega Diemoz – ma quest'anno ci sono spese che non si possono più rimandare e c'è una previsione di disavanzo di 100-150 mila euro".

Joël Creton, sindaco di Ollomont e presidente dell'Unité Grand Combin, ha fatto presente come il problema di riuscire a far quadrare le sole spese correnti, di investimenti neanche se ne parla, sia abbastanza comune in tutta la Valpelline: "Noi quest'anno abbiamo chiuso il bilancio, ma per il prossimo servirà denaro per noi, per Doues, per Allein – spiega – a livello di Unité se non arrivano altri risorse arriveremo a chiudere le microcomunità".

Il sindaco di Quart Jean Barocco ha allora esposto l'idea del consiglio d'amministrazione Celva di congelare il fondo da 500 mila euro destinato a premiare i Comuni più virtuosi nell'applicazione dei servizi associati: "In questo modo teniamo da parte del denaro per sbloccare situazioni come quelle di Roisan", ha spiegato.

Riguardo alla necessità di rivedere i parametri della legge 48, chiesta da molti sindaci intervenuti nel lungo dibattito, Barocco sostiene che "si può fare, ma molte volte ci è stato chiesto dalla Regione di farlo ed è mancata la sintesi, perché ognuno guarda al suo Comune". " Comunque cambia poco se la coperta resta la stessa", ha aggiunto, proponendo di riflettere se spartirsi tra tutti i comuni il fondo da 3 milioni del Piano straordinario di investimenti per i Comuni per l’anno 2017.

"È inutile rivedere i parametri se il budget resta quello – concorda Alex Micheletto, sindaco di Hône – io non so quanti di voi hanno avuto un euro di risparmio da associazioni dei servizi e sportelli unici". Le due proposte di modificare la deliberazione sono passate a maggioranza, con l'astensione di Saint-Christophe, che avrebbe "guadagnato" 182 mila euro in più con la nuova ripartizione, La Thuile e Rhêmes-Notre-Dame.

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