Il Bilancio di Aosta è realtà. Più dei numeri, però, è ancora la politica a prendersi la scena

Per il suo “mid-term” Centoz elenca quanto fatto, e quanto resta da fare, suddiviso in tre fasi. La minoranza lo contesta in toto, prime crepe tra Marzi e Alpe.
Municipio di Aosta
Politica

A farla breve, il Bilancio previsionale 2018/20 del Comune di Aosta è realtà. A farla lunga, il Sindaco del Capoluogo Fulvio Centoz sfrutta la sua relazione per un altro bilancio, quello cioè – dopo quasi tre anni – di “metà mandato”.

Per il suo “mid-term” Centoz elenca quanto fatto, e quanto resta da fare in tre fasi, a partire dalla “gestione dell'emergenza”, fino a periodo di “razionalizzazione delle risorse” per giungere, nel prossimo biennio al “Completamento del programma” nel quale spicca la stesura del Pano strategico della città.

“Sicuramente abbiamo fatto degli errori – spiega il Sindaco – e ne faremo altri, abbiamo amministrato questo Comune in un periodo difficile, con meno risorse, e fatto interventi straordinari che hanno tenuto in piedi l'amministrazione e garantito i servizi come quelli alla persona. Questa maggioranza in due anni e mezzo si assunta la responsabilità di scelte anche impopolari, con frizioni interne, ma abbiamo portato a casa risultati più che soddisfacenti. La sfida ora sta nel dare gambe a quanto approvato e spendere in maniera efficace ed efficiente i soldi del Bando periferie”.

Oltre i numeri va anche l'Assessore alle Finanze Carlo Marzi: “E stata una consiliatura dalla vita difficilissima – spiega – scegliendo di tenere sempre la tassazione al minimo possibile, e anche quest'anno, con l'imposizione più bassa d'Italia sull'addizionale Irpef, la Tasi e la Tari”. Insomma, per Marzi: “Abbiamo 4,4 milioni di euro per investimenti, basti pensare che la consiliatura Giordano ne aveva 8 e la media di quella Grimod era di 22 milioni. Credo che questo sia il miglior bilancio possibile per il prossimo triennio”.

A crederlo è solo la maggioranza, come logico quando si parla di Bilancio, il documento politico per eccellenza di un governo.

Per Étienne Andrione, Gruppo misto di minoranza: “Non avete fatto le cose all'inizio e le farete alla fine consiliatura per acquisire consensi. Un altro errore sta nel fatto che ereditate una situazione disastrosa, cercando di rimediare ai disastri della giunta Grimod, però siete sempre gli stessi”. Sulla stessa linea Luca Lotto, MoVimento 5 stelle: “Mi aspettavo qualche riferimento più importante oltre al dirvi da soli che siete bravissimi perché state amministrando dopo avere ereditato una situazione pessima da chi vi ha preceduti, ovvero voi stessi”.

Secondo Gianpaolo Fedi, Alpe, non vota il bilancio di una città “In degrado, con un taglio continuo di alberi, con i conti sì in ordine ma lontana dall'essere bella e felice”, per un Documento di programmazione che, secondo la sua collega Giuliana Lamastra, “sembra un diario scritto da bambine che sognano un futuro bellissimo, ma i sogni in un documento di programma non dovrebbero esserci”.

Andrea Manfrin, Lega, ha un giudizio impietoso sull'azione amministrativa: “C'è degrado e microcriminalità che hanno insanguinato la città, le telecamere lasciano ampie zone sguarnite che patiscono isolamento e problemi. Il Sindaco si vanta del Bando anziani, proprio la cosa da non citare, con tanto di una clamorosa retromarcia da parte della maggioranza, e sul quale stenderei un velo pietoso, per non parlare poi dei problemi dello sgombero neve lamentato da tutti i cittadini. Abbiamo segnalato molte inefficienze, spesso siamo rimasti inascoltati”.

Scintille tra Stella Alpina e Alpe, Girasole scarica Marzi

Ma, ancora una volta, è la politica a farla da padrona, con la “love story” elettorale tra Stella Alpina e Alpe che vacilla, e con Marzi che “bacchetta” i colleghi del Galletto: “Un progetto politico ci vede insieme, e trovo i loro interventi fuori luogo. Nei 4,4 milioni di investimenti ci sono i primi soldi del Bando periferie, 918mila euro, i primi soldi per le piste ciclabili, 650mila euro, e 2 milioni per gli interventi sull'impiantistica sportiva. Per la prima volta sono stati messi soldi per intervenire sul PalaMiozzi, ora, e non quando c'erano 25 milioni per gli investimenti ed il collega Fedi era già in Consiglio”.

Scaramucce e antiche ruggini tornano anche tra Stella Alpina e gli esuli di Epav, con Luca Girasole che, di fatto, disconosce Marzi e lo mette – virtualmente, per ora – alla porta: "Le scelte politiche non possono più essere procrastinate, dobbiamo dare slancio la nostro programma politico remando tutti nella stessa direzione. Oggi non è così e le recenti Elezioni politiche lo hanno dimostrato. Anzi evidenziato come alcuni di noi hanno contrastato apertamente il nostro progetto".

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