“Ibi”, arriva in Cittadella il docufilm biografico di Andrea Segre

Per la prima volta in Europa un film interamente basato sull’auto-narrazione diretta e spontanea di una donna migrante, Ibi, che racconta se stessa e la sua Europa ai figli rimasti in Africa. L'appuntamento è per giovedì 18 gennaio alle ore 18.

Solidarietà Pace e Sviluppo e l’associazione Baobab organizzano la proiezione del film “Ibi” di Andrea Segre presso la Cittadella dei giovani giovedì 18 gennaio alle ore 18. Il documentario nasce da un’idea di Matteo Calore e Andrea Segre, regista del recente “L’ordine delle cose”, e ripercorre la storia di Ibitocho Sehounbiatou (per tutti “Ibi”), donna e artista beninese, recentemente scomparsa.

Il film è stato selezionato, fuori concorso, al 70° Festival di Locarno. La mostra fotografica di Ibi sta attualmente attraversando l’Italia, dopo la sua inaugurazione nelle sale della prestigiosa Reggia di Caserta.

Ibi ha fotografato e filmato la sua vita in Italia per 10 anni, e questo film nasce dalle sue immagini, dalla sua creatività, dalla sua energia. Per la prima volta in Europa un film interamente basato sull’auto-narrazione diretta e spontanea di una donna migrante, che racconta se stessa e la sua Europa ai figli rimasti in Africa.

Un viaggio intenso e intimo nel mondo difficile, vivo e colorato di un’artista visiva ancora sconosciuta, nata in Benin nel 1960, madre di tre figli, e che nel 2000 in seguito a seri problemi economici ha scelto di prendersi un grande rischio per cercare di dar loro un futuro migliore lasciandoli con sua madre e accettando di trasportare della droga dalla Nigeria all’Italia, e che l’ha portata a passare 3 anni di carcere a Napoli.
Una volta uscita Ibi rimane in Italia senza poter vedere i figli e la madre per oltre 15 anni. Così per far capire loro la sua nuova vita decide di iniziare a filmarsi, a raccontare se stessa, la sua casa a Castel Volturno dove vive con un nuovo compagno, Salami, e l’Italia dove cerca di riavere dignità e speranza.

Dopo il film verranno presentati i progetti che Solidarietà Pace e Sviluppo ha in Benin e più precisamente a Ouidah con l’associazione locale Ensemble pour Grandir, composta e gestita da donne beninesi.

Giulio Gasperini mostrerà le foto recenti dei progetti e del centro che ospita l’associazione e il maquis. Seguirà un aperitivo offerto da Solidarietà Pace e Sviluppo, con la possibilità di comprare il burro di karité appena arrivato dal Benin. Tutto il ricavato sarà destinato ai progetti in favore dell’associazione Ensemble pour grandir.

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