Gli insegnanti contro le “Adaptations”: “Provvedimento inopportuno, si sospenda la sperimentazione”

Riceviamo e pubblichiamo.
scuola, insegnanti
I lettori di Aostasera

Noi, insegnanti firmatari della scuola secondaria di I grado dell'Istituzione scolastica Mont Emilius 3, intendiamo portare a conoscenza dell'opinione pubblica le nostre considerazioni in merito al decreto assessorile prot. 26729/55 relativo alla Legge regionale n. 18 dell'agosto 2016 e alla delibera di Giunta regionale n.1103 del 19/8/2016.

Le nuove Adaptations, al secondo anno di sperimentazione, prevedono il seguente monte orario annuale:
nelle classi prime
– 24 moduli in lingua inglese per scienze, tecnologia e scienze motorie
– 66 moduli in lingua francese per geografia, storia e musica

nelle classi seconde
– 34 moduli in lingua inglese per scienze, tecnologia e scienze motorie
– 66 moduli in lingua francese per geografia, storia e musica

Ciò significa veicolare in lingua francese un modulo settimanale per tutte e tre le discipline per la durata di sette mesi su nove; in particolare per musica e geografia i moduli in lingua francese rappresentano quasi la metà del monte ore annuale.

Di conseguenza in alcune mattine gli alunni hanno 4/5 moduli su 6 veicolati in lingua (francese/inglese) a discapito della lingua italiana, con evidente affaticamento e demotivazione allo studio nelle materie linguistiche e non.

Dopo un anno e mezzo di sperimentazione sono emerse evidenti criticità:
Svilimento e riduzione dei contenuti disciplinari previsti dalle indicazioni ministeriali e conseguente impoverimento delle competenze in uscita, in alcuni casi già carenti; i risultati dell'indagine internazionale OCSE-PISA 2015 evidenziano che l'Italia ha ottenuto nelle scienze un punteggio significativamente inferiore alla media OCSE (-13 punti).

Rallentamento dello sviluppo dei processi cognitivi, ostacolato dal mancato uso della lingua italiana.

Ostacolo alla didattica inclusiva: gli alunni DSA e BES, sempre più numerosi, incontrano maggiori difficoltà di apprendimento e gli alunni provenienti da altre regioni d’Italia o da paesi non francofoni non hanno accesso ai saperi disciplinari veicolati in una lingua da loro poco o per nulla conosciuta.

Calo dei risultati delle valutazioni nelle discipline linguistiche e non.

Ostacolo alla didattica di progetto: l'impegno orario degli insegnanti di lingua, nonché l'aumento concomitante di classi per gli insegnanti delle educazioni, impedisce lo svolgimento di progetti interdisciplinari caratterizzanti la nostra Istituzione (murales, preparazione alle certificazioni linguistiche, progetti ambiente e alimentazione….) e riduce la possibilità di accompagnare gli alunni nelle uscite didattiche.

Quasi totale eliminazione delle attività di recupero degli alunni in difficoltà e di potenziamento delle eccellenze.

Carenza di momenti di programmazione, fondamentali per il reperimento di materiale, per la condivisione dei contenuti e delle metodologie.

Si sottolinea, quindi, l'inopportunità di un provvedimento di legge che, avendo come finalità ultima quella di produrre un arricchimento linguistico e lessicale dei ragazzi, determina, come conseguenza, un impoverimento del bagaglio delle competenze delle discipline coinvolte nella sperimentazione.

In conclusione, gli insegnanti sono fortemente preoccupati che l'aumento delle ore di lingua pregiudichi la qualità dell'insegnamento e l'effettiva preparazione degli alunni, che potrebbe risultare inferiore rispetto a quella dei loro coetanei non valdostani.

La Sovraintendenza e l'Assessorato sono a conoscenza di queste criticità già dalla fine dell'anno scorso, ma come risposta quest'anno hanno ulteriormente aumentato i moduli delle discipline veicolate in lingua (francese-inglese).

Pertanto si richiede all'Amministrazione di sospendere la sperimentazione, di ripristinare i progetti bi-plurilingue e di condividere con il mondo della scuola le modalità di potenziamento delle lingue, potenziamento possibile senza impoverire la didattica e i contenuti e compromettere l'inclusione.

                                                                                

Charvensod, 5 dicembre 2017

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