Era in Valle con l’oratorio, Federica, la 19enne rimasta uccisa stanotte sull’A5

Nata a Legnano e residente a Canegrate, la giovane era un ex giocatrice di basket. Lascia un fratello ed una sorella gemelli. Il gruppo parrocchiale era arrivato in Valle il 27 dicembre, a Brusson. I ragazzi erano diretti ad Aosta per festeggiare.
Federica Banfi in Valle d'Aosta (foto da Instagram).
Cronaca

Erano ospiti della casa alpina “La Ciamisura”, a Brusson, i ragazzi degli oratori di Canegrate e San Giorgio Su Legnano, vittime dell’incidente sull’A5 in cui stanotte è rimasta uccisa la diciannovenne Federica Banfi, originaria di Legnano che abitava nel primo dei due comuni, confinanti e situati nella zona a nord-ovest di Milano. 

I profili Facebook del gruppo parrocchiale raccontano, a ritmo di fotografie, la “vacanzina” dei giovani in Valle d’Aosta, iniziata il 27 dicembre. Ciaspolate in notturna, uscite sugli sci e sui pattini ed incontri a tema religioso (i Re Magi, la Samaritana, Bartimeo, Zaccheo, tra le figure approfondite dai giovani), per restare vicini venendo da realtà urbane in grado di allontanare, per dare un senso diverso ad un periodo dell’anno che per sempre più gente vive di stereotipi.

Le ultime immagini pubblicate risalgono alle 22 di ieri e raffigurano il cenone. Tavolate sorridenti di giovanissimi. Atmosfera semplice, piatti e bicchieri di plastica, ma allegria palpabile. Nel pomeriggio, alle 16, un post precedente aveva consegnato alla rete il programma della loro serata: “E stasera tutti in piazza Chanoux”. Saliti sui mezzi in grado di trasportarli tutti, erano quindi diretti ad Aosta, per salutare il 2018 in compagnia di Philippe Milleret e degli Orage.

In autostrada, poco prima di mezzanotte, al chilometro 82.585, nel comune di Chambave, lo schianto. Per quanto è stato chiarito sinora, sulla carreggiata c’è del ghiaccio e il minibus su cui viaggiano nove ragazzi sbanda e carambola. Il pullman con a bordo il grosso del gruppo se lo trova davanti: non riesce a fermare la sua corsa e lo colpisce in pieno.

Sul posto arrivano la Polizia stradale, il 118 e i Vigili del fuoco, che constatano nei rispettivi itinerari le condizioni problematiche del fondo stradale (l'autostrada chiude per "gelicidio" e resterà impercorribile tra Saint-Vincent e Aymavilles sino alle 3). Per Federica non c’è più nulla da fare. Viene informato il pubblico ministero in turno, il sostituto procuratore Carlo Introvigne, che raggiunge a sua volta il luogo, mentre le ambulanze portano all’ospedale di Aosta altri sette occupanti del van (in pratica tutti, meno il conducente). Quattro sono in prognosi riservata al “Parini”, tra la rianimazione e la chirurgia d’urgenza, mentre tre sono stati dimessi con politraumi giudicati guaribili in sette giorni ognuno.

Tutti gli altri giovani sono passati dalla spensieratezza al panico e vengono condotti in un hotel di Fénis, dove trovano anche gli psicologi dell’emergenza, attivati dalla Protezione civile. Don Andrea Citterio, coadiutore delle due parrocchie da cui proveniva il gruppo, dice ad un quotidiano online di Legnano: “l’unico messaggio che mi son sentito di dare ai ragazzi in questo momento è di pregare e stare uniti”.

Parole di fede, alle quali si è unito oggi il sindaco di San Giorgio su Legnano, Walter Cecchin, affidando a Facebook lo sgomento per “una giornata tristissima per le nostre comunità. Canegrate e San Giorgio si stringono alla famiglia di Federica e a quelle dei ragazzi ricoverati in ospedale. Non ho altre parole se non quelle già dette da don Andrea: preghiamo e stiamo uniti”.

Federica Banfi lascia due gemelli: un fratello ed una sorella. Nel suo passato, oltre alla frequentazione dell'oratorio, anche il basket, nelle fila del Canegrate (che oggi la ricorda come “ragazza esemplare per impegno sociale e disponibilità verso il prossimo”), disciplina alla base di diverse delle immagini postate dalla ragazza sui social network. 

Una delle foto, su Instagram, testimonia come la ragazza avesse atteso anche l'arrivo del 2017 in Valle. In una foto dello scorso capodanno appare a Torgnon, probabilmente in un soggiorno analogo a quello che stava trascorrendo ora, sorridente, intenta a guardare le montagne circostanti. La didascalia: “Ci aggrappiamo alle favole finché il prezzo da pagare per le nostre illusioni diventa troppo alto”. Purtroppo, non lontano da là, a distanza di 365 giorni, ha pagato il prezzo più alto.

0 risposte

  1. Una vera vergogna che in una regione di montagna a vocazione turistica vi sia un’autostrada carissima, a solo due corsie e con lavori interminabili, una ferrovia pietosa e nemmeno una manutenzione decente!

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