Concorsi per medici, l’Assessore dice “No” a delle deroghe sulla prova di francese

Luigi Bertschy: "Non ci sono motivi sufficienti per derogare". Cognetta: "Ci sono altre strade per salvaguardare le posizioni ideologiche".
Ospedale Parini
Politica

Nelle scorse settimane, dopo l'ennesimo concorso –  quello per un gastroenterologo andato deserto a seguito della bocciatura dell'unico candidato – era stato il direttore generale dell'Azienda Usl a riaprire il dibattito sulla prova di francese per i medici. La questione è sbarcata oggi in Consiglio Valle dove l'Assessore regionale alla Sanità, Luigi Bertschy ha però chiuso alla possibilità di eventuali deroghe. "Non ci sono motivi sufficienti" ha detto. 
"L'appeal che il sistema sanitario deve recuperare va aldilà della semplice prova di francese – sottolinea l'Assessore –  Il lavoro che stiamo cercando di fare, anche con le forze sindacali, è un’analisi complessiva sulla necessità che c’è di ritrovare quegli elementi per permettere ai professionisti di guardare con interesse alla nostra regione". 

Delle 20 procedure concorsuali bandite dall'Azienda Usl negli ultimi anni sono stati una ottantina i professionisti che hanno fatto domanda di partecipazione, in 32 non si sono però successivamente presentati alle prove mentre dei 48 partecipanti soltanto 5 non hanno superato la prova di francese. 

"Bisogna capire se chi non si è presentato l'ha fatto per il francese" aggiunge l'Assessore secondo il quale i veri ostacoli all'arrivo di professionisti in Valle sono la perifericità del territorio e il numero esiguo di abitanti. 

"Aggiungiamo un problema ad altri problemi" ha risposto all'Assessore, Roberto Cognetta. "Se siamo poco attrattivi perché periferici e perché siamo in pochi, aggiungendo il francese i problemi aumentano. Capisco che deve mantenere una posizione ideologica rispetto al suo collocamento politico ma dovrebbe mettersi una mano sulla coscienza e pensare prima alla salute dei valdostani". 

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