Chicco Pellegrino: “Pronto per la stagione più importante della mia carriera”

Nell’anno di Pyeong Chang, l’obiettivo dichiarato è la medaglia olimpica. Alla vigilia della partenza per la Finlandia il Fan Club organizza il tradizionale “in bocca al lupo” con l’inaugurazione dell’Info&Shop point e della pagina web.
La festa per Federico Pellegrino al Castello di Pilato a Nus
Sport

Forse è la stagione più importante della mia carriera”. Così, senza mezzi termini, Federico Pellegrino ha definito la stagione che lo aspetta, che inizierà il prossimo weekend a Ruka, in Finlandia, con le prime prove di Coppa del Mondo e che porterà ai Giochi Olimpici di Pyeong Chang, obiettivo dichiarato dell’anno.

Qualcuno del Fan Club ha già prenotato i voli per la Corea del Sud, e l’incontro di sabato 18 novembre a Nus è stato proprio organizzato dai tifosi, con il tradizionale “in bocca al lupo” al loro beniamino della porta accanto. Un Fan Club in costante espansione, che proprio ieri ha potuto festeggiare una giornata storica con l’inserimento di una pagina ad hoc sul sito ufficiale di Federico Pellegrino e con l’apertura dell’Info&Shop in Via Risorgimento 12. “Sono molto contento di poter aiutare i ragazzi del Fan Club, un gruppo nato come amici del bar di paese che si è ingrandito sempre di più”, racconta Pellegrino. “Dietro a tutto questo c’è un gran lavoro che permette a chiunque di far parte della famiglia dei tifosi”. C’è anche una forte attenzione al sociale, con il progetto “TUTTI sugli sci” con Chicco Pellegrino: “Dopo aver donato, qualche anno fa, uno slittino alla Disval, sono stato nuovamente coinvolto in questo progetto di beneficienza, che ho subito sposato con gran piacere: una giornata sugli sci con maestro a Saint Barthélémy dedicata a tutte le persone affette da disabilità”. Tutti i dettagli sono disponibili sulla pagina web del progetto.

Alle Olimpiadi invernali Pellegrino ci era già stato, nel 2014 a Soci, dove aveva raccolto due undicesimi posti. Ma era una vita fa, prima dell’esplosione che lo ha portato a raccogliere medaglie iridate e coppe del mondo. Quest’anno ci arriva da protagonista, e le speranze dei valdostani e degli italiani non sono infondate. Certo, preparare una stagione simile non è facile, vanno messi a punto un’infinità di meccanismi e di dettagli affinché tutto sia perfetto per martedì 13 febbraio 2018, data della sprint a tecnica classica. Chicco è fiducioso: “Tradizionalmente l’inizio di stagione è sempre tosto, perché i nordici partono forte, anche perché loro hanno il problema della selezione interna per andare alle Olimpiadi. Ormai l’ho capito, quindi aspetto il loro calo più avanti. A quest’ora l’anno scorso ero molto più sconfortato e triste, a causa di un infortunio che aveva compromesso l’inizio di stagione, mentre quest’anno la preparazione si è svolta senza intoppi”.

Già parecchi i chilometri messi nelle gambe, sia sugli skiroll sia, soprattutto, sulle nevi di Davos e Livigno, località già pronte grazie alla tecnica dello snowfarming, che riutilizza la neve immagazzinata l’anno prima. Un programma leggermente anticipato rispetto a quello dei compagni di squadra per poter stare un po’ più vicino a Greta (“ritrovare i suoi risultati è uno dei nostri obiettivi, spero che possa venire con me a Lillehammer e soprattutto in Corea”, ha spiegato Chicco), che non ha previsto gare: “Arrivo a Ruka completamente a digiuno, senza aver mai indossato un pettorale. Sicuramente è una strategia dell’allenatore per farmi crescere la fame e la voglia di correre. Rispetto all’anno scorso abbiamo abbassato un po’ i carichi di lavoro, ma i risultati dei test sono stati migliori”. Anche se l’obiettivo è la medaglia olimpica, tutto è utile per arrivare al meglio all’appuntamento decisivo, quindi anche risultati positivi in Coppa darebbero un’ottima iniezione di fiducia e sarebbero mentalmente un’arma in più. L’atleta di Nus confessa di avere “tre carte da giocare: la sprint individuale, la staffetta e la team sprint. Ovviamente le mie speranze sono riposte nella staffetta… no, scherzo. Anche se a tecnica classica, la sprint può dare soddisfazioni. Delle gare in squadra non si sapranno i nomi dei partecipanti fino alla vigilia, ma è da tre anni che io e Noechler non scendiamo dal podio, tra coppa e mondiali”. La pista della sprint è dura, circa tre minuti e mezzo, ma Pellegrino sa di essere migliorato nel tempo sia a livello di resistenza che di esperienza. Dovrà guardarsi principalmente da due fuoriclasse come Klaebo e Ustiugov, anche se la loro competitività su più fronti potrebbe rivelarsi un’arma a doppio taglio: “Io ho solo un obiettivo, la sprint”, dice Pellegrino. “Finché ho la velocità dalla mia preferisco concentrarmi sulla mia specialità senza toglierle energie in favore di gare distance, nelle quali potrei puntare al massimo ad entrare nei primi dieci. Quando fisiologicamente mi mancherà la velocità potrei pensarci”.

Chicco era stato inserito nella lista dei possibili portabandiera dell’Italia alle Olimpiadi, ma con grande classe si era tirato fuori. Ora spiega: “Fin da subito avevo ritenuto che l’atleta più indicata fosse Arianna Fontana, perché ha vinto cinque medaglie olimpiche. Spero un giorno di poterlo meritare anch’io. E comunque c’è il portabandiera della cerimonia di inaugurazione, ma anche quello della cerimonia di premiazione…”.

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