Casinò, l’amministratore unico Sommo: “Senza finanziamenti l’azienda dovrà agire sui costi”

Audizione di Sommo sulla proposta di legge della II Commissione alternativa al Disegno di legge depositato dal Presidente della Regione. "Il 20 febbraio nell'incontro sindacale partirà la procedura necessaria a ridurre i costi".
Lorenzo Sommo Casinò casa da gioco
Economia

Senza soldi sarà inevitabile il 20 di febbraio – data in cui l'azienda ha convocato tutte le sigle sindacali, comprese quelle dei servizi alberghieri –  aprire la procedura di licenziamento collettivo alla Casa da gioco di Saint-Vincent. E' quanto fa capire l'Amministratore unico del Casinò, Lorenzo Sommo, all'uscita dall'audizione avuta nel pomeriggio di oggi in IV Commissione. Nella sospensione dei lavori dell'Assemblea regionale il Presidente della IV commissione, Giuseppe Isabellon, ha accolto la richiesta arrivata da una parte dei consiglieri regionali di audire oltre a Sommo, il collegio dei revisori dei conti e i sindacati sulla proposta di legge alternativa al disegno di legge depositato dal Presidente della Regione. Unanime il messaggio recapitato ai commissari: il finanziamento al Casinò è urgente e non può aspettare i 60 giorni ipotizzati dalla II Commissione per arrivare ad un piano di ristrutturazione aziendale.

"Laddove non ci fosse un finanziamento la società dovrà agire con l'unico strumento che ha: quello di lavorare sui costi" ha detto all'uscita Sommo. "Il 20 febbraio nell'incontro sindacale partirà la procedura necessaria a ridurre i costi". L'amministratore unico si è rifiutato di anticipare però il numero di dipendenti che potrebbero essere coinvolti nella mobilità. "L'azienda a seconda delle risorse finanziarie che avrà, e se non le avrà dovrà sicuramente prenderle tutte lì, dovrà risparmiare una certa cifra, in funzione di quella cifra si parlerà di numeri e di persone o di costi di altro tipo". 

"Il problema grosso è che 60 giorni oggi sono tanto tempo, potrebbe essere tardi  – ha aggiunto Sommo – l'azienda non può esimersi da porre in essere le azioni per cercare di mettersi in sicurezza da sola senza il socio".

Anche i sindacati chiedono con urgenza un trasferimento di risorse
"Ci aspettiamo che venga trovata nell'immediato una soluzione" dice all'uscita dall'audizione Claudio Albertinelli del Savt "Anche noi siamo convinti della necessità di un piano e di dover ricostruire una classe dirigenziale che non c'è più. La nostra urgenza è nell'immediato perché per quello che ne sappiamo noi manca liquidità e l'azienda rischia di chiamarci e di dover agire sul personale". 
I tempi ribadiscono i sindacati non possono essere quelli prospettati dalla proposta di legge. "Non possiamo avere ancora 60 giorni di immobilità" aggiunge Tino Mandricardi della Uil "Il problema finanziario è immediato, ci sono delle scadenze precise, abbiamo 45 persone che il 30 di marzo devono avere una risposta: o rientrano in azienda o vanno in Isopensione, ma per andarci bisogna sbloccare il problema delle fideiussioni". 

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