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Niente seggi per Partito Democratico e Centro Destra: i “colossi” nazionali restano al palo

Se per i primi la questione si è risolta, in negativo, per un pugno di voti – meno di un centinaio, visti i 3436 incassati da Guichardaz e compagni – per i secondi, invece, è stata una vera e propria sentenza.
Politica

C’erano una volta la Sinistra e la Destra. Dopo le elezioni regionali di ieri, domenica 20 maggio 2018, in Valle d’Aosta non saranno più rappresentate dai partiti nazionali di riferimento: Partito Democratico e Centro Destra, infatti, hanno fallito l’appuntamento elettorale, non raggiungendo il quorum (3534 voti) necessario per conquistare i tanto sospirati due seggi all'assemblea regionale.

Se per i primi la questione si è risolta, in negativo, per un pugno di voti – meno di un centinaio, visti i 3436 incassati da Guichardaz e compagni – per i secondi, invece, è stata una vera e propria sentenza.

Rispetto a 5 anni fa, la lista Partito Democratico – Sinistra Vda ha perso quasi la metà dei voti nel 2013 erano 6481) pagando probabilmente a caro prezzo, più che parabola discendente a livello nazionale, l’assenza in lista di due punte di diamante come Raimondo Donzel e Carmela Fontana. “Una sconfitta pesante, amara per i pochi voti che ci hanno impedito di entrare in Consiglio: le cause sono tante e ci servirà un ragionamento serio per poter poi ripartire”, ha spiegato il segretario del Pd, Sara Timpano.

Anche per il Centro Destra la batosta è di quelle da ricordare. E’ vero che anche nel 2013 il PDL non arrivò a superare lo sbarramento, ma i 2960 voti presi allora (più i 622 di LeAli, a voler proprio) sono comunque tanti, rispetto al bottino misero raggranellato oggi, di 1862.

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