Vigili del fuoco, dopo Coriale anche l’ex vice-comandante si rivolge al giudice del lavoro

Vista la recente pronuncia della Consulta sull’illegittimità della natura fiduciaria dei posti di Comandante e Vice, secondo Fabio Giovinazzo non era possibile rimuoverlo dall’incarico, da parte della Giunta.
Alcuni mezzi dei Vigili del fuoco, schierati in occasione della cerimonia.
Cronaca

“Effetto domino” dopo l’esito della causa di lavoro intentata da Salvatore Coriale nei confronti dell’Amministrazione regionale. Se l’ex comandante dei Vigili del fuoco, per effetto della transazione chiusa definitivamente nel corso di un’udienza tenutasi stamane, venerdì 23 giugno, verrà reintegrato dal prossimo 15 luglio nel posto occupato sino alla sua sostituzione con Pio Porretta, operata dalla Giunta regionale presieduta da Augusto Rollandin, è notizia di queste ore una nuova chiamata in giudizio della Regione.

Fabio Giovinazzo, vice di Coriale negli anni del suo comando, ed estromesso dal vertice nel momento in cui Porretta ha assunto il ruolo di “numero 1” (con Coriale stesso nominato dall’Esecutivo regionale vicario), si è si è infatti rivolto al giudice del lavoro. Assistito dall’avvocato Federico Mavilla, che già aveva patrocinato la causa dell’ex Comandante, sostiene che, alla luce del pronunciamento dello scorso 21 febbraio della Corte costituzionale, la sua rimozione non potesse avere luogo.

I giudici costituzionali, con la loro sentenza, avevano sancito l’illegittimità, rispetto all’articolo 97 della Carta fondamentale, della norma regionale sulla base della quale la Giunta aveva stabilito il nuovo vertice del Corpo regionale. In sostanza, aveva concluso la Corte, non trattandosi – per i profili di Comandante e Vice-comandante – di posti apicali nell'ambito dell'organigramma dell'Amministrazione, non è possibile la loro natura fiduciaria. La questione era stata rimessa alla Suprema corte dal giudice del lavoro Eugenio Gramola, proprio nell’ambito della causa intentata da Salvatore Coriale.

La scelta di Giovinazzo di portare la Regione davanti al magistrato del lavoro, complica l'orizzonte per la Giunta Marquis. A seguito della rassegnazione di Coriale al posto di comandante (già deliberata dall’Esecutivo, assieme alla corresponsione di una indennità economica, come da conclusione raggiunta dalle parti davanti al giudice), più di una voce, tra il Comando di corso Ivrea e i corridoi di palazzo regionale, dava per imminente la collocazione di Pio Porretta al ruolo, prossimo ad essere vacante, di vice. L’accensione di un contenzioso anche per tale posizione, tuttavia, consiglia prudenza nelle scelte. “Effetto domino”, appunto.

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