Verso l’elettrificazione, il Comitato Vda Riparte: “Fra 7 anni a Torino in un’ora e mezza”

A sette mesi dall’approvazione in Consiglio regionale della legge di iniziativa popolare sui trasporti, votata all’unanimità e arrivata in aula con il sostegno di 7mila firme, il Comitato Vda Riparte ha fatto una fotografia dello stato del cantiere.
Il Comitato Vda Riparte: da sx Antonio Fuggetta, Elio Riccarand, Paolo Meneghini e Delio Dezzuto
Economia

Arrivare a Torino in un’ora e mezza e prolungare la rete fino alla stazione di Skyway a Courmayeur. Sono gli obiettivi  – “la grande sfida” – che il Comitato Vda Riparte chiede alla Regione di perseguire con “determinazione e capacità”.

A sette mesi dall’approvazione in Consiglio regionale della legge di iniziativa popolare sui trasporti, votata all’unanimità e arrivata in aula con il sostegno di 7mila firme, il Comitato Vda Riparte ha fatto una fotografia dello stato del cantiere mettendo in fila alcune priorità.

Il programma strategico degli interventi che andava presentato a sei mesi dall’approvazione della legge è al momento una bozza tecnica su cui ora, dice Elio Riccarand, “servono delle scelte politiche”.

A cominciare dalla definizione in tempi rapidi di un accordo quadro con Rfi. “Siamo l’unica regione italiana a non averlo sottoscritto” dicono gli esponenti del comitato. “Durante i lavori del tavolo tecnico abbiamo scoperto che Rfi è disposta a farsi carico dei lavori sulla linea senza bisogno di interventi economici da parte della Regione ma a condizione che ci sia un accordo quadro”.  L’accordo, oggetto di trattative negli ultimi quattro mesi, prevede che entro 90 giorni dalla firma vengano avviate le procedure per la progettazione definitiva dell’elettrificazione. Inoltre Rfi s’impegna a velocizzare la tratta con interventi ad esempio sugli scambi. Oltre all’accordo è stato definito anche un protocollo d’intesa.
“Stiamo aspettando ora che i due documenti vengano approvati dalla Regione  e Rfi, questo è un passaggio importantissimo” evidenzia Riccarand.

I tempi dell’elettrificazione secondo il Comitato potrebbero essere al massimo di 6/7 anni di cui 2 per arrivare alla progettazione definitiva e esecutiva e 3/4  per i lavori veri e propri sulla linea che verrebbero eseguiti con interruzioni a tratti. Il costo totale, a carico dello stato e di rfi, ammonta invece a 81 milioni di euro.

“L’elettrificazione della tratta cozza con l’acquisto dei bimodali” ricorda Paolo Meneghini “che potranno essere utilizzati al pieno delle loro potenzialità solo per 6 anni e poi dovranno abbandonare il modulo diesel”. L’acquisto di ulteriori tre mezzi sarebbe, quindi, secondo il Comitato “diabolico” e per questo l’auspicio è che il Ministero conceda alla Regione la possibilità di utilizzare i 24 milioni di euro per interventi sulla rete o al massimo per comprare mezzi elettrici. “L’elettrificazione ha dei rendimenti più alti, delle prestazioni maggiori e dei minori costi di manutenzione e gestione. Inoltre la Regione potrebbe ridurre al minimo l’uso di combustili fossili”.

Fra gli obiettivi del Comitato e della legge approvata nel gennaio scorso c’è poi la riapertura della tratta Aosta-Pré-Saint-Didier entro settembre 2018. “Ovvero con l’avvio della scuola” spiega Antonio Fuggetta “adattando gli orari alle esigenze dei pendolari”. Anche in questo caso i lavori sulla linea sono di competenza di Rfi mentre sull’eventuale prolungamento fino a Courmayeur, su cui sarà necessario predisporre uno studio, potrebbero servire risorse regionali. "L'obiettivo – conclude Fuggetta –  è fare diventare la Valle d'Aosta una regione normale sul fronte dei trasporti"

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