Verso le elezioni anticipate, ma sui tempi non c’è l’accordo

A portare il tema sul tavolo della maggioranza, creando non poche fibrillazioni e tensioni, è Uvp.
elezioni - Immagine di archivio
Politica

Le elezioni anticipate non solo non sono più un tabù ma entrano prepotentemente nell’agenda politica. A portare il tema sul tavolo della maggioranza, creando non poche fibrillazioni e tensioni, è Uvp. “Gli obiettivi grossi di questa legislatura sono stati raggiunti, uno su tutti la legge elettorale, ed è giusto ora ridare la parola agli elettori” sottolinea la neo presidente dei progressisti Elisa Bonin.

A Uvp si accoda Mouv che ricorda come il movimento “ha sempre, sin dai mesi scorsi e allora in solitudine nella nuova maggioranza, invocato le elezioni anticipate, una volta completato l'elenco dei temi principali presenti nella mozione con cui nacque il Governo Marquis. Altri eventi più recenti che hanno colpito ulteriormente l'immagine della nostra Valle, ci hanno rafforzato nel considerare la bontà e la serietà  di questa nostra proposta, uscendo da una fase emergenziale, chiedendo agli elettori valdostani di esprimersi entro la fine di quest'anno”. Posizione che trova d'accordo anche Andrea Padovani dell'Altra Valle d'Aosta: "È giunto il momento di chiudere questa legislatura pasticciata e confusa, anche di fronte ai gravi fatti di interesse giudiziario degli ultimi mesi".

Voto anticipato ma con dei “se” e dei “ma” per Alpe e per Stella Alpina. A parlare e scontrarsi in politichese con l’Assessore di Uvp, Luigi Bertschy, sono il Presidente della Regione, Pierluigi Marquis e l’Assessore regionale alle Finanze, Albert Chatrian, durante una conferenza stampa di giunta dove si poteva tagliare con il coltello la tensione fra i partner di governo.  “Questo governo era di scopo, di emergenza e transizione  – sottolinea il Presidente della Regione – Abbiamo preso in carico dei dossier delicati e importanti come il Casinò. Oggi registriamo un passo positivo ma non è stato risolto il problema della casa da gioco, a breve, ovvero a settembre, ci sono già delle scadenze a cui dobbiamo prepararci per onorarle. E’ corretto che la politica si interroghi sui tempi per ridare la parola ai valdostani ma la politica si deve anche interrogare per capire quali sono le priorità per i valdostani in questo momento”. Sulla stessa riga Albert Chatrian: "Valutiamo serenamente quando dare la possibilità ai cittadini di votare, ma facciamo attenzione, se ci sono delle partite epocali da giocare con lo Stato a settembre, preferirei chiudere prima le trattative con lo Stato e a bocce ferme aprire l’altra finestra ed andare ad elezioni”. Altrimenti dice ancora Chatrian: “Andiamo subito a votare e poi il nuovo governo cercherà di chiudere la partita”. Ipotesi quest’ultima che porterebbe i valdostani al voto con la vecchia legge elettorale. Il 29 settembre, infatti, entrerà in vigore la riforma votata nello scorso consiglio. “Noi non ipotizziamo di andare a votare con la vecchia legge” mette subito le mani avanti Luigi Bertschy. Nei progressisti sembra infatti prendere corpo la tentazione di presentarsi da soli al voto, senza alleanze preventive. 

“Non esiste un vuoto di governo – aggiunge l'Assessore alla Sanità, rivolto ai partner di governo "Se lanciamo messaggi politici forse il consiglio regionale deciderà una volta per tutte di unirsi in questa battaglia politica contro lo Stato. Non è un problema di date ma di merito politico. Non si può continuare a lavorare su pezzettini di Valle d’Aosta, Uvp chiede di chiarire la situazione politica". 

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