Vaccini, parere contrario della Valle d’Aosta al decreto

Annunciando il parere negativo, Marquis ha sottolineato come non sia stato recepito l'emendamento finalizzato a poter utilizzare le risorse derivanti dalle sanzioni amministrative riscosse in Valle per attività di formazione.
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Politica

Sul decreto vaccini le Regioni si dividono nell'ambito della Conferenza Unificata. Il Veneto, che ha già annunciato la volontà di ricorrere alla Corte Costituzionale, e la Valle d'Aosta danno parere contrario mentre le altre regioni dovrebbero appoggiare il decreto.

Sottolineando "la necessità dell'obbligatorietà vaccinale per proteggere la popolazione dai gravi effetti di malattie prevenibili",  il Presidente della Regione, Pierluigi Marquis, ha ricordato le richieste contenute nella risoluzione approvata dal Consiglio Valle ovvero: la significativa riduzione delle misure coercitive, tra cui il divieto di accesso alle scuole, la sospensione della potestà genitoriale e la segnalazione alla Procura della Repubblica; l'aumento delle risorse destinate all'attività di informazione per la diffusione della cultura vaccinale ma anche l’attività di farmacovigilanza per monitorare eventuali rischi e informare la popolazione.

Annunciando il parere negativo, Marquis ha sottolineato come non sia stato recepito l'emendamento avanzato dalle strutture regionali finalizzato a poter utilizzare le risorse derivanti dalle sanzioni amministrative riscosse in Valle per attività di formazione sul proprio territorio, in luogo di trasferirle allo Stato per analoghe attività nelle 18 Regioni indicate dal decreto.

Nel frattempo il decreto legge è stato modificato nel suo passaggio alla commissione sanità del Senato. Scendono a 10 le vaccinazioni obbligatorie mentre altre 4 saranno fortemente consigliate. Prevista poi la riduzione delle sanzioni per i genitori che non vaccinano figli iscritti alla scuola dell'obbligo. Viene tolta la segnalazione alla Procura presso il Tribunale dei minori per valutare la perdita della patria potestà. Inoltre scende da 500 a 3.500 (prima era fino a 7.500) la multa prevista per i genitori. 

Il decreto dovrebbe approdare alla Camera il 24 luglio mentre il varo è previsto ad inizio agosto.

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