Vaccini: la legge è una, le interpretazioni dei dirigenti diverse

A poche ore dalla prima campanella sono tante le incognite legate al decreto Lorenzin. Non sembra esserci fra i 18 dirigenti scolastici una posizione comune circa l'ammissione nella scuola dell'infanzia dei bimbi non in regola con gli obblighi vaccinali.
asilo, scuola materna
Società

A poche ore dal debutto del nuovo anno scolastico è soprattutto la questione vaccini a tenere banco nelle segreterie delle istituzioni. Come bisognerà comportarsi domani mattina davanti ai genitori che accompagnano in classe i figli non in regola con gli obblighi del decreto Lorenzin? Saranno fatti entrare in classe oppure rimandati a casa?

In base a quanto previsto dalla legge la documentazione o  l’autodichiarazione sostitutiva doveva essere presentata entro l’11 settembre 2017. In caso di mancata presentazione – a ribadirlo è anche la circolare diffusa nei giorni scorsi dall’Assessorato alla Sanità – i bambini nella fascia 0 – 6 saranno esclusi dai servizi (nidi e scuola dell’infanzia, anche paritarie).

Le scuole in questi ultimi giorni prima dell’inizio del nuovo anno scolastico hanno lavorato a pieno regime sollecitando le famiglie ritardatarie.

“Abbiamo fatto un’ottima campagna di informazione” spiega il dirigente della Monte Emilius 1 Francesco Fazari “Aiutando anche quelle persone che non erano riuscite a pieno a decifrare il messaggio”. Risultato: sono pochi i casi a Fénis, Nus e Saint-Marcel di inadempienti. Cosa succederà domani a questi bambini?
“La legge è molto chiara” prosegue Fazari “Se non hanno presentato l’autocertificazione sul modello che è stato fornito loro non verranno accettati”.

In alcune scuole sono arrivate infatti nei giorni scorsi raccomandate con autocertificazioni alternative in cui i genitori dichiarano di essere pronti ad un incontro con le strutture sanitarie per valutare successivamente l’adeguamento alla normativa.

Nella Monte Emilius 1 e nell’Istituzione scolastica Luigi Einaudi certificati alternativi non ne sono arrivati. “Domani mi atterrò alla legge” dice il dirigente dell’Istituzione scolastica Luigi Einaudi, Giovanni Peduto. “Anche se domani non dovremo avere casi di bambini senza autocertificazioni”.

Ad aver ricevuto autocertificazioni diverse da quelle emanate dal Ministero è invece la Monte Emilius 3. “Questi bambini verranno accettati” sottolinea il dirigente Mario Andolfi “Io ho fatto presente ai genitori che si assumono le implicazioni penali di quello che hanno autocertificato poi sarà il Ministero o l’Assessorato a proseguire l’azione anche perché più che lamentarmi che l’autocertificazione non è conforme al modello ministeriale….Qui bisogna ottemperare ad un obbligo di legge ma anche salvaguardare un percorso educativo del bambino”.  

Tutti in regola invece  a Brissogne, Quart e Saint-Christophe. “Abbiamo una decina di casi di persone che si trovano ora in vacanza. Sono stati tutti contattati, compreso chi si trovava in Marocco” sottolinea la dirigente della Monte Emilius 2, Marina Pompameo.

Difficile parlare con altri dirigenti – diversi quelli contattati oggi che erano in riunione o fuori sede –  ma la sensazione è che domani mattina le decisioni sulla questione vaccini non saranno uniformi. Non è andata meglio con il Sovrintendente all’Istruzione, Fabrizio Gentile, che si è limitato a richiamare la circolare emanata.

“Siamo 18 istituzioni scolastiche di base e ognuno fa quello che crede” ammette Francesco Fazari “Perché in realtà non viene coordinato nulla, non c’è la capacità di coordinare”.  

“Ci vorrebbe Mago Oronzo per sapere quello che accadrà domani” scherza il rappresentante dell’Associazione Pro Libera Scelta Vda, Stefano Minetti. “Come al solito visto che la legge non è chiara ognuno la interpreta a suo modo”.

Dei 500 associati, una cinquantina ha già deciso di tenersi i propri figli a casa. “Non perché la scuola pubblica non gli va bene ma perché si teme che prima o poi i bambini vengano esclusi e allora hanno deciso di tagliare la testa al toro” spiega Minetti.

Altre hanno inviato certificati alternativi, altre ancora stanno cercando in queste ore di capire come comportarsi e “altre sperano di riuscire domani a mandare i figli a scuola”.

Secondo gli ultimi dati in possesso dell’Azienda Usl dal 7 giugno, data di pubblicazione della legge Lorenzin, ad oggi sono state effettuate in Valle d’Aosta 1.480 vaccinazioni ai minori da 0 a 16 anni. Una ventina i genitori dei bambini nella fascia 0-6 anni che hanno richiesto e ottenuto una prenotazione per iniziare o completare le vaccinazioni dei loro figli.

Le percentuali di non vaccinati sono del 6,3% per il tetano nella fascia d’età 0-5 e del 5,9% fra i 6 e i 16 anni. Il dato raddoppia sul morbillo, parotite e rosolia dove i minori non vaccinati sono il 13,4% (0-5 anni) e il 12,8% (6-16 anni)

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