Uv, le prime scintille dello scontro interno. Follien: “Ora il congresso, serve autocritica”

"L’Uv ha perso, bisogna dirsi le cose come stanno" dice all'indomani dello scrutinio David Follien. "La matematica non è un'opinione, abbiamo preso 6 seggi". Il settimo, infatti, è andato all'Epav con Mauro Baccega. 
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Politica

Persa una battaglia, l'Uv si prepara ora alla guerra. E questa volta sarà tutta interna. Sul banco degli imputati sono finiti nelle ultime ore il Presidente del Mouvement, Ennio Pastoret e l'ex Presidente della Regione, Augusto Rollandin. Ma non è solo nelle dichiarazioni o nei tweet che si può leggere e intuire cosa accadrà nei prossimi giorni. Basta, infatti, fare un passo indietro e tornare a ieri sera. Ai risultati definitivi del Leone Rampante. 

3.417 preferenze per Augusto Rollandin, il più votato della lista e di questa tornata elettorale. Alle sue spalle Renzo Testolin, 2291 voti, Joel Farcoz 1819 e ancora più in là Luca Bianchi 1051. I tre consiglieri uscenti, autori nel febbraio scorso assieme a Aurelio Marguerettaz, Emily Rini e David Follien, di un documento politico con il quale chiedevano tra l'altro al proprio movimento di "analizzare e dibattere a fondo il tema della legalità e della questione morale".

Un gruppo all'interno del gruppo Uv che, non è un segreto di pulcinella, si è trovato negli ultimi tempi distante dall'ex Presidente della Regione. 

"L’Uv ha perso, bisogna dirsi le cose come stanno" dice all'indomani dello scrutinio David Follien. "La matematica non è un'opinione, abbiamo preso 6 seggi". Il settimo, infatti, è andato all'Epav con Mauro Baccega. 

"Sono ovviamente felice del risultato dei consiglieri uscenti che dimostra che hanno ben lavorato in questi cinque anni, nonostante non abbiano avuto la vicinanza del movimento". 

Il consigliere Uv, che ha deciso di non presentarsi alla competizione elettorale, invita ora il Leone Rampante alla riflessione. "Serve autocritica per capire dove si è sbagliato e come si può ripartire, altrimenti si finisce come il Pd di Renzi. Dobbiamo riorganizzare le idee, guardare ai progetti e tornare a fare politica, perché al momento non c'è un tema su cui abbiamo delle idee chiare".

Riflessioni e autocritica che non possono che arrivare nel corso di un congresso che Follien auspica venga al più presto convocato. "Non possiamo aspettare novembre o febbraio del prossimo anno". 

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