Un libro, un plastico e una mostra: una serata in aeroporto per scoprire l’elisoccorso valdostano

Stasera, al "Café dell’Aeroport" dello scalo "Gex", verrà presentato "Sierra Alpha 1 in volo con l’elisoccorso valdostano" di Luca Granella. Prevista anche la presenza di Simone Gandolfo, regista della docu-fiction "Pericolo verticale".
L'AW139 dell'elisoccorso valdostano in una missione in quota.
Cronaca

Informazioni e dati, in grande quantità, su una storia lunga decenni, ma anche un centinaio di fotografie, prevalentemente inedite. A parlare, sfogliando le sessantaquattro pagine di “Sierra Alpha 1 in volo con l’elisoccorso valdostano”, ultima fatica dello storico dell’aviazione Luca Granella, che ha all’attivo numerose pubblicazioni in campo aeronautico, sono soprattutto le immagini. Istantanee suggestive, con le cime della Valle sullo sfondo, ma gli uomini e i mezzi impegnati quotidianamente nel soccorso di alpinisti, sciatori, escursionisti e tutti coloro che frequentano la montagna, in primo piano.

Il volume, nelle librerie dall’11 dicembre per “Aviation Collectables Company”, verrà presentato in anteprima nella serata di oggi, venerdì 8 dicembre, nel corso di un evento in programma al “Café” dell’Aeroporto “Corrado Gex” di Saint-Christophe. Per l’occasione, oltre all’autore ed a numerosi protagonisti del tema trattato sarà presente il regista ligure Simone Gandolfo, ideatore della docu-fiction “Pericolo Verticale”, che nel 2014 portò sugli schermi di “Sky” il mondo dell’elisoccorso valdostano. Non si parlerà solo del libro, però, perché verrà anche scoperto un plastico in scala raffigurante la base del Soccorso Alpino Valdostano all’interno dell’aerostazione e presentata, inoltre, una collezione dei modellini degli AW139 “Sierra Alpha 1”. Di contorno, i locali dell’aeroporto ospiteranno una mostra fotografica.

Insomma, un’occasione valida per tutti coloro che desiderano conoscere meglio il pianeta di uno degli apparati di soccorso cui molte altre realtà del genere, non solo in Italia, guardano come ad un’eccellenza assoluta. Per dare vita al libro, dedicato agli indimenticati piloti Alex Schiavi e Massimo De Pompeis, l’autore ha trascorso intere giornate in base con gli equipaggi, riuscendo a cogliere e raccontare non solo le missioni operative e la loro idiosincrasia per l’essere definiti “eroi”, ma anche tutte le operazioni e gli attimi, spesso invisibili al resto del mondo, che rendono possibile il funzionamento del servizio passato dai 601 interventi del 2000 ai 984 di quest’anno (dato dello scorso 31 ottobre), raggiungendo picchi di 1286 nel 2003 e di 1126 nel 2011.

Non manca poi una parte di respiro storico, in cui Granella traccia l’evoluzione delle operazioni di elisoccorso nella nostra regione. Lo fa sia evocando le figure professionali (medici e guide) che ne hanno plasmato la storia, da Pietro Bassi a Giorgio Bertone, passando per Franco Garda, Carlo Vettorato, Renzino Cosson, Alessandro Bosco, Silvia Roero ed Enrico Visetti, sia ripercorrendo enti e ditte che hanno volato nei cieli della nostra regione per portare il soccorso: dall’Esercito (vero e proprio “apripista” con gli AB205 nel 1971) all’attuale concessionario Airgreen (con l’inconfondibile AW139 “Sierra Alpha 1” e l’AB412) e, nel frattempo, Eli Alpi, Elitecnica Italiana, Air Vallée ed Helops.

Insomma, professionisti e macchine ad ala rotante si sono succedute ininterrottamente nell’operatività che oggi viene seguita dal Soccorso Alpino Valdostano diretto da Adriano Favre, con l’utilizzo degli elicotteri della Protezione civile della Regione Valle d’Aosta (due per il soccorso in aeroporto e un terzo, per operazioni logistiche e antincendio, alla base di Saint-Denis), pilotati – a turno – dai comandanti Farinetti, Airaudi, Cattaneo, Zanotto e Surini. L’opera di Granella li mette in fila, con un rigore analitico che piacerà senz’altro agli appassionati di aviazione (per i quali non può esistere la citazione di un velivolo senza il suo codice di registrazione), ma in grado di parlare anche a tutti coloro che quegli elicotteri, abitando in Valle d’Aosta, li vedono passare ogni giorno sopra le loro teste.

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