Udienza sul Casinò alla Corte dei conti: un reclamo sui sequestri mette a rischio la data

E’ fissata per il prossimo 27 giugno, ma l’istanza presentata da dieci dei ventuno citati a giudizio interessati dal provvedimento cautelare potrebbe costringere la Sezione giurisdizionale a posticipare la convocazione.
La Corte dei Conti di Aosta
Cronaca

E’ fissata per il prossimo 27 giugno, ma potrebbe essere posticipata l’udienza di merito della Corte dei conti sui finanziamenti regionali al Casinò de la Vallée. Dieci dei ventun amministratori regionali, in carica ed ex, citati in giudizio ed interessati dal sequestro conservativo di beni e conti scattato a marzo di quest’anno hanno infatti depositato un reclamo contro l’ordinanza dello scorso 25 maggio con cui il giudice delegato Alessandra Olessina aveva sostanzialmente confermato il provvedimento.

Le norme prevedono che ad esaminare l’istanza sia un collegio di magistrati (che sarà composto dal presidente della Sezione giurisdizionale Pio Silvestri, dal consigliere Paolo Cominelli e da un altro giudice, esclusa Olessina, che ha già trattato il caso), chiamato a pronunciarsi entro 20 giorni dalla data del deposito, cioè ieri, 14 giugno. L’esito dovrà arrivare prima della sentenza di merito, che sarà dirimente anche sulla misura cautelare, con il pignoramento di immobili e depositi in caso di condanna, o il dissequestro qualora i giudici si esprimessero per l’assoluzione.

Il reclamo è stato presentato dagli avvocati Gianni Maria Saracco e Carlo Emanuele Gallo, che assistono dieci consiglieri od ex consiglieri regionali di Union Valdôtaine ed Epav. Si tratta di: Mauro Baccega, Luca Bianchi, Joël Farcoz, David Follien, Giuseppe Isabellon, Aurelio Marguerettaz, Marilena Péaquin, Ego Perron, Augusto Rollandin e Renzo Testolin.

Per gli altri undici coinvolti (tra i quali il dirigente regionale Peter Bieler, citato in giudizio, ma non interessato dal sequestro), il provvedimento cautelare chiesto dal procuratore regionale Roberto Rizzi (che ha condotto l’inchiesta contabile, con gli accertamenti delegati al Nucleo di polizia economico-finanziaria della Guardia di finanza) ed accordato dalla Sezione giurisdizionale della Corte, resterà in vigore fino alla sentenza del processo di merito. La Procura contesta un presunto danno erariale da quasi 140 milioni di euro, legato a quattro deliberazioni di finanziamento alla casa da gioco, tra il 2012 e il 2015.

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