Turismok: un inverno a due facce, in Valle troppo pochi investimenti sul marketing

È quanto emerge dall'indagine condotta da Turismok. Buone le presenze, ma gli operatori sottovalutano ancora le nuove tecnologie e la pubblicità.
Il comprensorio di Cervinia
Economia

La stagione invernale 2016/17 ha oscillato, rispetto a quella scorsa, andando particolarmente bene nell'area del Monte Cervino e del Monte Rosa, con un po' di sofferenze nelle aree del Gran San Bernardo e della Valle centrale. Appaganti i risultati durante le festività natalizie, con un po' di scontentezza a marzo. Il 78% degli operatori intervistati, comunque, conferma che questo inverno ha avuto segno positivo, con un 12% che ha riscontrato risultati migliori delle aspettative. 

Questi alcuni dati emersi dall'indagine messa in piedi dal centro studi di Turismok che, come scrivono loro stessi, evidenzia “alcune conferme, ma non mancano sorprese e alcuni campanelli d'allarme”.

Tra le manifestazioni invernali dai buoni riscontri prese in esame ci sono anche quelle aostane, come la Fiera di Sant'Orso e il Marché Vert Noël: “Se la Foire è ormai una manifestazione consolidata – scrive Turismok – con una portata concentrata a livello di date e con un apprezzamento distribuito sul territorio regionale (il 36% del totale); la seconda sembra conquistare sempre più operatori di Aosta e località limitrofe (1/3 dichiara di aver avuto risultati migliori delle aspettative)”.

I flussi economici
Secondo l'indagine “l’84% degli operatori valdostani riconoscono di aver avuto buone presenze di ospiti, mentre calano (non di molto in realtà) le strutture che dichiarano di avere avuto buoni risultati economici (71%). A livello di territori è il Monte Rosa ad essere il più soddisfatto per le presenze registrate (91% del totale), mentre l’area del Monte Cervino esulta per gli Incassi (87%). Meno soddisfatti gli operatori del Gran San Bernardo per le presenze registrate (64%) e quelli del comprensorio Gran Paradiso per i risultati economici (55%)”.

Riguardo gli alberghi, invece “Gli esercizi ricettivi alberghieri sembrano, per pochi punti percentuali (88% vs. 79%), maggiormente soddisfatti rispetto alle strutture extralberghiere per i flussi registrati nel corso dell’ultima stagione turistica.

Il marketing sottovalutato
Circa il 40% degli operatori del turismo – dato sintomatico – dichiara di non destinare alcuna risorsa come budget annuo per la visibilità: “Ulteriore elemento di riflessione – scrive Turismok – , confrontato con il 2016, è che nel 2017 gli operatori che investono fino a 2.500 euro passano dal 75% al 82%. Aumentano però, seppur di poco, gli operatori che investono oltre i 20mila euro (dal 1% al quasi il 3%); il quadro che emerge della Valle d’Aosta è dunque che mediamente le aziende private stanno diminuendo l’investimento in visibilità, al contrario chi lo fa in maniera importante e continua ad aumentare il budget”.

A conti fatti dall'indagine risulta che il 100% degli insoddisfatti per la stagione invernale ha investito meno di 2mila 500 euro annui – in molti casi zero – mentre chi dichiara di essere soddisfatto ha invece investito proporzionalmente in comunicazione. Ed in Valle, circa un terzo delle strutture dichiara di non investire in marketing.

L'estate 2017, i prezzi e lo sguardo generale
Sempre dall'indagine emerge che, per la stagione estiva, “Il 71% degli operatori utilizzerà i prezzi del 2016, mentre l’anno prima erano solo il 66%. Solamente il 15,7% aumenterà le proprie tariffe (nel 2016 era stato il 20%). Ancora poche strutture ricettive (4,8%) utilizzeranno il sistema della tariffazione dinamica (concetti del revenue management), mentre è positivo che si stia allargando la finestra di prenotazione (tempo che intercorre tra momento della prenotazione e arrivo)in effetti fortunatamente solo il 3,5% degli operatori ad aprile non ha ancora scelto le tariffe estive (nel 2016 erano oltre il 5%)”.

In conclusione, Turismok ci racconta di una Valle in cui “Gli operatori del ricettivo stanno lavorando bene, ma operano in un settore che cambia velocemente e quindi dovrebbero dotarsi sempre più di principali strumenti informatici a supporto delle loro scelte. L’interesse verso la Valle d’Aosta da parte dei turisti sembra comunque non diminuire, tuttavia solo gli operatori che analizzano il mercato e i propri dati, perseverando negli investimenti (strutturali e di promo commercializzazione) ottengono risultati. Le performances migliori sono in effetti quelle delle strutture ricettive che adottano ad esempio tecniche di tariffazione flessibile”.

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