Sottraggono con l’inganno 230mila euro ad un anziano di Cogne: un arresto e una denuncia

Le indagini dei Carabinieri hanno consentito di arrestare un 31enne, Nour Eddine Badi, e di denunciare un suo complice di 48 anni. L’accusa è di furto aggravato, anche se l’episodio è avvenuto con modalità classiche della truffa.
Il capitano D'Angelo e il maresciallo maggiore Punzo in conferenza stampa.
Cronaca

230mila euro, i risparmi di una vita intera. Sono stati sottratti, alla fine di novembre del 2016, ad un anziano di Cogne. Ad impossessarsene, una banda di almeno quattro persone, entrate in azione con una strategia, purtroppo collaudata, da truffatori. Uno si è presentato alla porta, spacciandosi per venditore di tappeti e, in un’interlocuzione andata avanti per un po’, confondendo ampiamente la vittima anche mostrandole congegni elettronici in grado di emanare luce e suoni, è riuscito a farsi dire dov’era custodito il denaro. A quel punto, un complice è entrato in scena, andando in cantina e prelevando il contante. Gli altri due erano, verosimilmente, un “palo” rimasto a vigilare nei pressi dell’abitazione e l’autista del mezzo su cui la banda si è spostata.

Per quei fatti, lo scorso 21 giugno, su ordinanza del Gip del Tribunale di Aosta, è stato arrestato Nour Eddine Badi, 31enne marocchino con numerosi precedenti. Inoltre, è scattata la denuncia per A.B, anche lui proveniente dal Marocco, classe 1969. L’accusa è di furto aggravato in concorso. Le indagini, condotte sia con tecniche tradizionali, sia di tipo tecnico (attraverso l’esame delle reti di telefonia mobile), sono state sviluppate dai Carabinieri della stazione di Cogne, con la collaborazione dei colleghi di Saint-Pierre e dell’aliquota operativa del NORM della Compagnia di Aosta. La notizia non è stata diffusa immediatamente dall’Arma, perché l’obiettivo era non solo assicurare alla giustizia i responsabili, ma anche tentare di recuperare la refurtiva, purtroppo non ancora rinvenuta.

“Forniamo ai media la foto del responsabile, – ha spiegato in conferenza stampa il comandante della Compagnia, capitano Danilo D’Angelo – perché vorremmo che chi l’ha notato, sia nei giorni prima, sia in quelli dopo, o che ha subito reati analoghi, si faccia avanti, segnalandolo ai nostri uffici, per fornire ulteriori elementi utili all'attività investigativa”. Più in generale, l’ufficiale ha ricordato che “in caso di dubbio, qualora si presentino persone nelle vostre abitazioni, non bisogna esitare a telefonare, chiamando sia l’ente al quale le persone dicono di appartenere, sia il numero unico d’emergenza, per allertare forze dell’ordine. Non bisogna fidarsi di persone che non si conoscono. E’ una questione di attenzione, di avere delle barriere che ci proteggono dai malintenzionati”. 

L’altro aspetto delicato, ma cruciale, classico degli episodi in cui le vittime sono anziane, è il tempo in cui scatta la denuncia alle autorità. “In questo caso – ha detto ancora d’Angelo – la segnalazione è arrivata due giorni dopo i fatti. Bisogna essere tempestivi nella denuncia. Capiamo che c’è anche la vergogna di rivelare quanto è successo, magari ai propri figli, però gli strumenti esistono e se veniamo informati rapidamente, abbiamo più chances”. Il tema, tuttavia, è notoriamente delicato e complesso, tanto che il comando interregionale dell’Arma di Milano ha realizzato anche dei video per sensibilizzare l’opinione pubblica, con consigli utili da seguire in casi di tentativi di furto o truffa.

 

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