Sgomento in Valle per la morte di Patrizio Trevisan, patron di “Valair”

L’uomo, 64 anni, si è tolto la vita. Lo hanno trovato nel primo pomeriggio di ieri, lunedì 20 novembre, nel pergolato dinanzi casa, sulla collina di Aosta. In una lettera ai parenti, le ragioni del gesto.
Cronaca

Anni trascorsi sorridendo, a offrire momenti di svago e riposo a migliaia di aostani e valdostani, dietro la scrivania dell’agenzia che aveva fondato nel 1985 e di cui era ancora al timone. Nel tempo, però, il dolore per la perdita improvvisa di un caro nel 2003 e le complessità di un mercato cambiato radicalmente (e rapidamente) con l’avvento del commercio online hanno messo sempre più a dura prova il sorriso che Patrizio Trevisan offriva, negli uffici di via Torino della “Valair”, a tutti coloro che si rivolgevano a lui per le loro vacanze.

Fino a ieri, lunedì 20 novembre, quando il 64enne aostano si è tolto la vita. Lo hanno trovato esanime nel pergolato dinanzi casa sua, nei pressi di “Villa Chicco”, sull’angolo di collina baciato ogni giorno dal sole che sorge, e che si affaccia sulle bellezze della città, in un panorama da favola, proprio come i viaggi che proponeva sin dai primi passi nel mondo del turismo, mossi nella piccola sede dell’agenzia, allora in piazza della Repubblica. Era il primo pomeriggio e, nel giro di poco, sul luogo sono arrivati i Carabinieri. 

In una lettera indirizzata ai parenti, l'imprenditore mette l’accento sulle difficoltà per cui la sua scelta è divenuta quella che i suoi partner nel circuito turistico “Club del Viaggiator Curioso”, e nelle ore successive Aosta e la Valle tutta, hanno appreso, in un misto di sorpresa e sgomento. Nell’azienda lavora oggi una “squadra”, come il titolare ha sempre amato definirla, di una decina di persone, scosse dal lutto che – spiegano i cartelli affissi sull’attività – farà rimanere gli uffici chiusi fino a domani, 22 novembre. Patrizio Trevisan lascia l’anziana madre, il fratello Giorgio e la sorella Laura. Rimarrà anche, in un posto speciale, nell'album di tutti coloro che si sono riposati al sole grazie al sogno che aveva iniziato ad inseguire a metà anni ottanta.

0 risposte

  1. Ho appreso solo oggi della tua scomparsa caro cugino. E non più tardi di venerdì scorso avevo parlato con la tua amata mamma, la mia zia prediletta per eccellenza, della grande preoccupazione per che con suo cuore aveva capito la tua grande stanchezza e preoccuoazioni. Caro cugino riposa in pace col tuo papà. Un abbraccio Silvia

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