“Serve più denaro ai Comuni”: il Cpel-Celva scrive alla Regione

Preoccupa la situazione di Roisan che, pur beneficiando di un aiuto di 140 mila euro, rischia di non risolvere la situazione di dissesto. Questa mattina in un lungo dibattito i sindaci valdostani hanno deciso di scrivere una lettera alla Giunta Regionale.
L'assemblea dei sindaci del Celva
Politica

Uno dei punti principali del lungo dibattito all'assemblea dei sindaci del Cpel di questa mattina è che i 79 milioni di euro di trasferimenti da parte della Regione, regolati dalla legge 48 sulle entrate Irpef regionali, non bastano. Nel 2017 questo flusso di denaro non ha subito flessioni, ma da anni c'è un continuo calo.

Tra i tanti ad evidenziare questo aspetto, il sindaco di Quart Jean Barocco ha fatto un chiaro riassunto della situazione: “Sulla 48 è un anno che facciamo ragionamenti sui parametri con cui si dividono questi soldi tra i Comuni, ma se la coperta resta quella ci sarà sempre qualcuno che si copre la testa e qualcun altro a cui si scoprono i piedi”.

L'altro punto riguarda Roisan e la scelta, presa a metà febbraio, di “congelare” il fondo di premialità: circa mezzo milione di euro, destinato ai Comuni più rapidi e virtuosi nell'applicare le associazioni tra i loro servizi, coordinando e, nell'intento, snellendo la funzione di sportelli, polizia locale, biblioteche e altri. L'assemblea aveva deciso di utilizzare parte di questi fondi per venire in soccorso del Comune della Grand Combin che prevedeva un disavanzo intorno ai 120 mila euro.

Il presidente del Cpel-Celva Franco Manes ha allora fatto sapere che dalla I e II commissione regionale è arrivato un emendamento alla legge che istituisce il fondo. Il nuovo documento “autorizza a erogare da quel denaro un contributo straordinario a Roisan per l'importo massimo di 140 mila euro, al fine di prevenirne il dissesto finanziario”.

La soluzione salverebbe perciò il destino del paese, ma soltanto per un anno: “Dell'entità del contributo effettivamente erogato – recita l'emendamento letto da Manes in assemblea – si tiene conto nella determinazione dei trasferimenti spettanti al comune di Roisan nell'ambito degli anni successivi al 2019”.

“Questo aspetto non ci mette in condizioni di tranquillità – ha spiegato il sindaco del paese Gabriel Diémoz – sapendo che dal 2020 chi amministrerà dovrà restituire quei soldi e considerando inoltre che dall'anno prossimo si esaurirà il denaro che avevamo accantonato per pagare alcuni servizi dell'Unité e quindi avremo bisogno di altri soldi”.

I sindaci hanno poi evidenziato un altro aspetto critico del provvedimento dove recita che “l'entità effettiva del contributo straordinario è determinata sulla base della verifica tecnica dei documenti contabili cui provvede la struttura regionale competente di Finanza locale d'intesa con il Consiglio permanente degli enti locali, al quale compete inoltre il monitoraggio del rispetto degli equilibri di bilancio”.

“Al Cpel non abbiamo le strutture per garantire il monitoraggio degli equilibri di bilancio di un Comune – ha commentato prima Manes – è un compito che dev'essere regionale e non è chiaro in cosa consista l'intesa, visto che generalmente il nostro organo esprime pareri”. Un problema sta anche su come intendere la verifica dei conti di Roisan: “Avremo un controllo, ma che controllo sarà? – si chiede Diémoz – perché un conto è averne uno di tipo politico, un sindaco che capisce cosa faccio, un conto è un commissariamento tecnico che in base a numeri mi chiede di chiudere una scuola”.

Manes aveva chiesto ai consiglieri regionali membri delle due commissioni di poter esprimere un parere su questo nuovo emendamento, ma dopo un primo accordo “ho fatto richiesta formale al consiglio regionale e ci è stato risposto che, a causa di procedure e formalismi tecnici e visto che nel passato non è mai successo che l'Assemblea si esprimesse due volte su uno stesso disegno di legge, non ci sarebbero stati trasmessi gli emendamenti per l'espressione del parere”. Per questo l'Assemblea ha deciso di inviare lo stesso alla Giunta una lettera dove emergono le questioni dibattute.

Non ultimo c'è il fatto che altri quattro Comuni – Arvier, Avise, Saint-Nicolas e Valgrisenche – hanno scritto una lettera al Cpel e agli uffici regionali per beneficiare di 25 mila euro l'uno dal fondo di premialità: “Crediamo fermamente nel principio di solidarietà – hanno scritto i quattro sindaci – ma lo stesso per risultare equo e corretto a livello regionale non deve fare riferimento al criterio di congelamento del fondo in quanto lo stesso risulta particolarmente penalizzante solo per i Comuni che hanno completato, a livello di ambito, l’approvazione di almeno quattro convenzioni”.

Il sindaco di Saint-Nicolas Davide Sapinet lo spiega in parole povere: “Noi siamo partiti per primi con le associazioni e questo ha portato costi e responsabilità”. Se si era deciso perciò di non utilizzare il fondo per l'uso originario, attendendo di vedere se altri Comuni avessero problemi finanziari come Roisan, i quattro sono andati comunque avanti, sollevando le critiche di chi, pur procedendo nelle associazioni, non ne ha fatto richiesta.

“Quei 25 mila euro sono fondamentali per garantire il rispetto dell’equilibrio di parte corrente di competenza sui bilanci di Arvier, Avise e Saint-Nicolas”, hanno precisato i quattro sindaci che hanno già approvato definitivamente i loro bilanci con quelle cifre.

Una guerra tra poveri, insomma, che potrebbe non finire se si considera quanto riportato da Manes: “Incontrando il presidente Pierluigi Marquis abbiamo appreso che non sono ancora chiusi gli accordi tra Stato e Regioni e che per le finanze degli Statuti Speciali, se va bene, si parla di un congelamento della situazione in essere: sembra perciò che ci sia uno scenario peggiore di quello che si sentiva raccontare in questi ultimi mesi”.

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