Scelta scuola superiore: lettera aperta della dirigente del Manzetti a genitori e studenti

Riceviamo e pubblichiamo
I lettori di AostaSera
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Gentili genitori e studenti impegnati nella scelta della Scuola superiore,

sento il bisogno di scrivervi questa lettera dopo aver partecipato, negli ultimi anni, a quasi tutti gli incontri di orientamento organizzati presso le “vecchie” scuole medie per indirizzare e facilitare la scelta della scuola superiore a cui iscriversi: liceo, tecnico o professionale.

L’impressione avuta è spesso stata di un forte disorientamento perché si tratta di una scelta difficile e perché gli indirizzi di studio sono sempre più numerosi e con differenze, tra gli uni e gli altri, sempre meno marcate.

A margine segnalo a malincuore che, quando questi incontri si svolgono, molti studenti, di fatto, “hanno già scelto” in modo semplicistico: se bravi vanno al liceo, se fragili al professionale, in subordine al tecnico.

Da Dirigente scolastico, però, non posso non rilevare che solo in quest’anno più di 40 studenti, sono “scivolati” dai Licei al Tecnico (i dati sono relativi solo al Manzetti). E questi ragazzi, quando arrivano nella nostra sede di via Festaz, ci riferiscono di una scelta sbagliata, di non aver valutato la propria voglia di studiare, di non essere stati consapevoli delle proprie capacità…

Così il Manzetti, che da un lato ha visto negli ultimi anni crescere in modo significativo i propri iscritti, si trova a dover affrontare una grande doppia sfida: infatti da un lato accoglie tutti coloro che, in obbligo scolastico, hanno il diritto all’istruzione con attenzione all’accoglienza e alla personalizzazione, ma con la conseguente crescita esponenziale di studenti iscritti con Bisogni Educativi Speciali (circa il 20 % sul totale degli iscritti comprendente studenti neo arrivati in Italia, studenti con deficit da attenzione, studenti con disturbo oppositivo, studenti diversamente abili), a cui si aggiungono gli studenti in attesa di assolvere l’obbligo scolastico che contribuiscono a formare classi difficili, gestibili e valorizzabili dagli insegnanti solo con grande impegno; ma dall’altro, la nostra Istituzione è consapevole della responsabilità di dovere formare, proprio a partire da queste classi problematiche, in cinque anni, tecnici qualificati che, nei diversi indirizzi, dovranno essere in grado di affrontare consapevolmente e responsabilmente il mondo del lavoro o, in alternativa, di potersi iscrivere a qualsiasi corso universitario

Con questa lettera aperta mi permetto quindi di suggerire, soprattutto ai genitori:

fate in modo che la scelta dei vostri figli si basi sulle curiosità e sulle passioni, valorizzando gli interessi, certo ancora da far crescere, ma i cui germogli sono sicuramente già presenti;

evitate che la scelta dipenda dalle sigle: in Francia tutte le scuole superiori sono Lycées e nei paesi anglosassoni il termine “liceo” non esiste;

lasciate infine che i vostri figli facciano le proprie esperienze; sbagliare scuola, prendere un brutto voto, litigare con i compagni, perfino ripetere l’anno non sono fallimenti. Certo, meglio evitarli se possibile, ma sono anche occasioni per crescere e maturare, per consolidarsi e formarsi, per diventare adolescenti e poi adulti maturi e responsabili.

Susanna Occhipinti, Dirigente dell'Istituzione scolastica di istruzione tecnica Innocent Manzetti di Aosta

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