Roisan salva dal baratro del predissesto, ma solo per quest’anno

134 mila euro arrivano dalla Regione come contributo straordinario, ma dal prossimo anno si ripresenterà la questione. “Il nostro è un problema strutturale”, sostiene il sindaco Diémoz. Sui conti pesano 16 mutui e gli scarsi trasferimenti regionali.
L'assemblea dei sindaci al Celva
Politica

I conti di Roisan saranno in ordine, almeno per quest'anno. La Regione aveva infatti già acconsentito ad aprile, con un emendamento alla legge di bilancio, a prelevare dal fondo di premialità – quello destinato agli Enti locali più avanti con le associazioni per erogare servizi – un massimo di 140 mila euro allo scopo di sanare il debito del paese.

“Ne arriveranno 134 mila euro – fa sapere il sindaco Gabriel Diémoz – una cifra stabilita dopo una serie di riunioni tra il Comune, il Cpel e la struttura per gli Enti locali della Regione”. Lunedì prossimo, durante l'assemblea dei sindaci, sarà approvata l'intesa sulla determinazione di questo contributo straordinario.

“Questo sarà un tampone per un anno – spiega il sindaco – che ci permetterà di andare un po' oltre al pagamento degli stipendi ai dipendenti e alle altre spese obbligatorie, insomma di non lasciare trascurate alcune opere di manutenzione del territorio”.

L'anno prossimo però si tornerà da capo: “Il nostro è un problema strutturale”, sostiene Diémoz. Roisan non ha grandi entrate, che possono venire ad esempio da zone artigianali, non è riuscita a realizzare dei progetti ipotizzati per delle centraline idroelettriche e i parametri di divisione dei trasferimenti non la premiano particolarmente, “inoltre – continua il sindaco – negli anni passati, quando c'erano più risorse, sono stati accesi 16 mutui che costano 180 mila euro l'anno come rimborso prestiti”.

Il pagamento di cinque di questi mutui finirà nel 2020, anno in cui peraltro il Comune dovrà restituire questo contributo straordinario: “Ma bisogna arrivarci al 2020”, chiosa Diémoz. A livello di Unité Grand Combin e dell'Assemblea dei sindaci si studiano soluzioni: “Ma se dalla Regione non tornano ad aumentare i trasferimenti agli Enti locali sarà difficile”, sostiene Diémoz.

In mancanza di nuovi fondi resterebbero poche alternative: “Se l'anno prossimo il lavoro non sarà stato sufficiente bisognerà ragionare se dichiarare il predissesto – fa sapere il sindaco – procedimento che permetterebbe di alzare alcune tasse ai cittadini”.

La lotta dei sindaci per far tornare a crescere i trasferimenti regionali agli Enti locali dura già da tempo e con il cambio di maggioranza regionale è diventata per forza di cose più evidente, dato che la maggior parte dei primi cittadini è espressa dall'Union Valdôtaine. “Si possono cambiare i parametri premiando un comune piuttosto che un altro, ma la coperta resta sempre troppo corta”, aveva detto in assemblea di sindaco di Quart, Jean Barocco.

Per quel che riguarda le finanze regionali però non arrivano ancora buoni segnali, anzi è del maggio scorso il decreto del Ministero dell'Economia che chiede alla Valle d'Aosta 144 milioni di euro per il 2017 per il risanamento dei conti pubblici. Quei 79 milioni di euro di trasferimento ai Comuni, ritenuto dai sindaci unanimemente insufficiente, potrebbe perciò restare tale.

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