Riscaldamento globale, arretrano tutti i ghiacciai del Parco Nazionale Gran Paradiso

I dati allarmanti arrivano da un monitoraggio del Corpo di Sorveglianza dell'Ente e dimostrano un intenso regresso delle fronti glaciali. Il ghiacciaio del Trajo è arretrato di 69 metri mentre è in disfacimento lo scivolo glaciale della Becca di Monciair.
Il ghiacciaio del Gran Paradiso dalla Cima - foto di Stefano Cerise
Società

Molto negativo. Questo il risultato del monitoraggio effettuato dal Corpo di Sorveglianza dell'Ente Parco sul continuo arretramento dei ghiacciai presenti nel Parco Nazionale Gran Paradiso, in collaborazione con gli operatori del Comitato Glaciologico Italiano.

Alla base l'effetto dei cambiamenti climatici e della caldissima estate 2017, con i dati raccolti che dimostrano un intenso regresso delle fronti glaciali che sta portando alla forte riduzione o estinzione dei ghiacciai di minori dimensioni presenti nell’area protetta, con la divisione di alcuni di quelli maggiori e una rapida trasformazione del paesaggio dell’alta montagna, con ritiri frontali anche eccezionali.

“Il valore massimo – scrive in una nota l'Ente Parco Nazionale Gran Paradiso – è stato registrato al ghiacciaio del Trajo in Valle di Cogne, che è arretrato di 69 metri, mentre è in disfacimento lo scivolo glaciale della Becca di Monciair, in Valsavarenche (-63 metri). L’innevamento residuo, ovvero la copertura nevosa che rimane sul ghiacciaio al termine della stagione di ablazione, è scarso e a volte completamente assente, venendo a mancare la linfa vitale per l’esistenza del ghiacciaio stesso”. 

Per spiegare la situazione il Parco prende ad esempio il ghiacciaio del Grand Etret, il cui bilancio di massa – parametro che esprime meglio di altri lo stato di salute di un ghiacciaio – relativo al periodo 2016/17, è risultato negativo con una perdita di quasi un metro di equivalente in acqua, mentre dal 1999 ad oggi il ghiacciaio ha perso più di 16 metri di spessore.

L’ispettore del Corpo di Sorveglianza, Stefano Cerise, commenta così i risultati “Dal 1993 seguiamo con attenzione i ghiacciai presenti nel Parco ed il loro arretramento, da porre in relazione al riscaldamento globale di questi ultimi lustri. Queste attività sono utili per monitorare i cambiamenti climatici e comprenderne gli effetti e sono possibili grazie al meticoloso lavoro sul campo e di raccolta e elaborazione dati svolto dai guardaparco, che nel 2017 hanno osservato 37 dei 58 ghiacciai presenti nell’area protetta”.

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