Risarcimento all’ingegner Chabod: la Regione appellerà la sentenza sull’incidente di Villeneuve

A deciderlo, la Giunta regionale, con una delibera adottata nella seduta di lunedì scorso, 19 febbraio. Il giudice Gramola aveva stabilito un indennizzo di oltre un milione 528mila euro per il professionista rimasto invalido a seguito del sinistro.
Cronaca

La Regione appellerà la sentenza civile con cui il Tribunale di Aosta ha decretato il risarcimento dei danni patiti dall’ingegner Michel Chabod, e dalla consorte oggi separata, nell’incidente del 16 marzo 2011. Quel giorno, la macchina sulla quale viaggiava l'uomo lungo una strada comunale era stata colpita da un enorme masso, staccatosi da un terreno sovrastante, nel comune di Villeneuve. A decidere di adire il secondo grado di giudizio è stata la Giunta regionale, con una deliberazione adottata lunedì scorso, 19 febbraio.  

L’atto designa i legali dell’Avvocatura interna Riccardo Jans e Francesco Pastorino, assieme all’avvocato Valeria Mazzoletti del foro di Milano, a rappresentare e difendere l’ente nel procedimento. Al riguardo, viene prenotata una spesa di 44.761 euro. La sentenza del giudice Eugenio Gramola, pubblicata lo scorso 2 gennaio e seguita alla causa intentata dalla coppia, vedeva condannati il progettista dei lavori di ammodernamento della strada Luciano David, la Regione (committente dell'opera) e il comune di Villeneuve (proprietario dell'arteria) a risarcire a Chabod, rimasto gravemente invalido a seguito del sinistro, danni per oltre un milione 528mila euro.

Inoltre, il magistrato – escludendo l’affittuaria del terreno da cui si staccò il masso, Anna De Santis, da ogni domanda – aveva stabilito che il proprietario del fondo (la società semplice "Malga", con l'aostano Gianni Gabriele quale unico titolare di quote) dovesse versare, nuovamente assieme al geometra David ed alle amministrazioni regionale e comunale, 48mila euro all'ex moglie della vittima. Secondo la sentenza, nessuna delle parti condannate al risarcimento si era occupata "di verificare se i luoghi presentassero rischi di eventi franosi, pur dovendolo".

Le rispettive "condotte omissive hanno cagionato l'evento", essendone "stata ciascuna 'conditio sine qua non'". Nel ripartire il concorso di colpa tra le parti condannate, il giudice Gramola aveva posto il 30% dell'indennizzo alla Regione, “che nulla ha rilevato circa l'incompleto progetto che ha fatto redigere, sì da giungere a disporne l'esecuzione senza minimamente curarsi della pubblica incolumità". Gli elaborati progettuali erano stati conclusi dal geometra David nel maggio 1984, mentre i lavori erano iniziati nel 1989 e terminati nell’aprile 1990.

Inoltre, la responsabilità dell’amministrazione di piazza Deffeyes era stata definita “manifesta" dal giudice per aver "disposto una progettazione rivelatasi insufficiente ed incompleta", non aver "fatto eseguire le integrazioni richieste dalle norme regolamentari in materia" ed aver "proceduto con l'esecuzione dei lavori in assenza di qualsiasi valutazione del rischio cui la strada poteva essere (e in realtà era) sottoposta, concorrendo in tal modo a cagionare l'evento".  

Relativamente alla posizione della municipalità di Villeneuve (ritenuta responsabile nella misura del 40%), in una delle ultime sedute del Consiglio comunale, il sindaco Bruno Jocallaz aveva comunicato che “fortunatamente, sulla base della nostra richiesta di manleva, la ‘Vittoria Assicurazioni’ è stata condannata, a sua volta, a coprire i danni addebitati” all’amministrazione comunale. Ora, la decisione della Regione di proporre appello, con la prospettiva di un nuovo giudizio, quando sono passati quasi sette anni dall’incidente e, oltre alla causa civile, sono ancora aperti due procedimenti penali.

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