Rifiuti: Aosta pensa alle sanzioni per chi differenzia male. Arrivano le guardie ecologiche

Il Comune pensa ad un supporto di dipendenti comunali formati per comminare sanzioni a chi differenzia in maniera scorretta e di sfruttare la videosorveglianza per i cassonetti degli indumenti. Scettica la minoranza: "Tariffa puntuale l'unica soluzione".
Bidone raccolta differenziata rifiuti organici
Politica

La percentuale di raccolta differenziata del Comune di Aosta ha raggiunto il 67%, ma le cose da aggiustare sono ancora parecchie. Ne sono consapevoli sia l'amministrazione che la minoranza consiliare, e l'incontro di questo pomeriggio in II Commissione è servito per questa ragione di fondo: oltre al punto della situazione, capire come si può migliorare, e dove.

Punto focale del discorso, che parte da una mozione targata Alpe approvata in Consiglio, sono le sanzioni. L'assessore comunale all'Ambiente Delio Donzel non si nasconde dietro ad un dito: “La differenziata è un meccanismo da perfezionare per limitare un fenomeno che ci penalizza. Si facesse con ancora più impegno da parte di alcuni cittadini il 75% non sarebbe un traguardo impossibile, anche attraverso i controlli che dobbiamo migliorare”.

Controlli che, racconta il dirigente dell'area Ambiente Marco Framarin, sono piuttosto fitti per quanto portino a risultati ondivaghi: “Gli uffici sono impegnati quotidianamente in una dozzina di controlli di media al giorno, certo è che le sanzioni chiuderebbero il cerchio, e spesso sono chieste dagli utenti stessi per sensibilizzarne altri, anche con valore di deterrenza”. Anche perché, spiega il comandante della Polizia Locale Fabio Fiore, il numero delle sanzioni paragonato ai controlli è molto esiguo: “A noi giungono molte segnalazioni, utilissime, grazie alle quali siamo arrivati poi a comminare delle sanzioni. Il problema è che nel 99,9% dei casi manca la flagranza, e servono quindi indagini dispendiose a livello di tempo. Abbiamo creato un apposito Nucleo di Polizia Ambientale e l'anno scorso abbiamo comminato una quindicina di sanzioni”.

Il Comune sta quindi pensando a delle 'guardie ecologiche': “È possibile, previa formazione, – prosegue Fiore – mettere alcuni dipendenti comunali a fare dei controlli, stiamo reclutando, e dopo Sant'Orso partiremo con questo momento formativo per chi, con un atto del Sindaco, possa sanzionare i comportamenti scorretti”. Una persona è già stata individuata dal Comandante per fare la 'guardia ecologica' full time, affiancando l'ufficiale del Nucleo Ambientale.

Scettica la minoranza, che punta dritto su un cavallo di battaglia intramontabile: “Tutto quello che ci stiamo dicendo – attacca Carola Carpinello, Altra VdA – mi fa dire che si mette in piedi un ennesimo sistema difficoltoso, lento e costoso sui rifiuti solidi urbani, una montagna che non partorisce neanche dei topolini. 15 sanzioni l'anno su una media di 12 controlli al giorno è nulla, l'unica soluzione è la tariffa puntuale. Il senso civico è come il coraggio, se uno non ce l'ha non glielo si può dare, quindi facciamo pagare di più a chi produce più rifiuti”.

Altre soluzioni sono comunque al vaglio dell'amministrazione aostana, dal mancato ritiro dei rifiuti al supporto della videosorveglianza: “Ho sempre sostenuto che la tariffa puntuale sarebbe il giusto completamento di un percorso – chiude Framarin –, ma c'è ancora una difficoltà notevole sulle banche dati che abbiamo cominciato ad affrontare con le tessere. Sui casi più gravi abbiamo smesso di raccogliere i rifiuti nei condomini e ritirati poi dopo che l'amministratore ha dovute farla fare correttamente, a spese loro. Uno strumento efficace, anche se la sanzione non è incassata dal Comune”. Le videocamere invece potrebbero risolvere il problema dei controlli sui cassonetti per i vestiti: “È un nostro punto debole – ammette il dirigente – perché sono ormai gli unici cassonetti stradali e spesso vengono usati impropriamente per rifiuti ingombranti. Tocca a noi tenerli d'occhio, ci piacerebbe questi punti venissero videosorvegliati per individuare i responsabili”.

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