Rassemblement, Mouv’ si sfila. “Un progetto per il futuro”, ma il Consiglio regionale incombe

Il movimento di Caveri e Gerandin lascia il tavolo a 4, ma le tre forze hanno in mano un documento programmatico che aprirà agli "États généraux de l'Autonomie". A fine mese, però, il Consiglio Valle potrebbe mescolare nuovamente le carte.
L'incontro tra Uvp, Uv, Alpe e Mouv'
Politica

La “Casa comune degli autonomisti” perde un pezzo. Mouv' – ma non è una novità, più che altro una ufficializzazione – si sfila a metà dell'incontro di questa sera con Union Valdôtaine Progressiste, Union Valdôtaine e Alpe, con le parole di Luciano Saraillon, che poco dopo un'ora lascia il tavolo: “Abbiamo chiesto determinate cose – spiega l'ex Sindaco di Aymavilles –a  cui non abbiamo avuto risposta. L'idea degli 'États généraux' prevedeva un incontro prima con la popolazione, poi le eventuali elezioni. Mouv' è disposta a sedersi ancora al tavolo se si parla di cose serie e non di semplici avvicendamenti sugli scranni regionali”.

Saraillon che sarà anche l'unico a parlare apertamente del governo regionale, mentre dagli altri tre 'angoli autonomisti vige il silenzio più impenetrabile. L'unica certezza è che il tavolo con i tre Presidenti della Regione – Dino Viérin, Rollandin e Caveri – ad oggi non si farà.

La pietra sopra la mette il Presidente Uv Ennio Pastoret, dopo le due ore di confronto: “Non abbiamo siglato un documento – spiega – ma lo faremo, ogni forza lo valuterà prima politicamente al suo interno. È un documento di carattere generale per dare gambe, l'intenzione è quella di sbrigarci, ad un progetto insieme”.

Politica regionale non pervenuta neanche nelle parole di Alexis Vallet, Presidente Alpe, anche se non del tutto: “È un tavolo che non parla di oggi ma di domani – spiega –, e noi ci siamo. Per quanto si è detto qui non ci saranno ricadute sul governo, non è oggetto di discussione. Abbiamo ancora delle distanze e dobbiamo capire se c'è la possibilità di ridurle. Ora dobbiamo arrivare ad un documento da sottoporre agli organi del movimento, passaggio non scontato, e se passa si lanciano subito gli 'Stati generali dell'Autonomia'”.

Padrona di casa, anche la Presidentessa dei 'Progréssistes' Elisa Bonin va cauta: “È evidente ormai che questo sia un tavolo a tre, e siamo più vicini ad un'intesa. Siamo contenti di poter aprire gli 'Stati generali' in un momento fondamentale per riportare l'autonomia al centro del dibattito pubblico”.

Le “Sliding doors” tra politica e amministrazione
Nonostante i discorsi eminentemente politici del tavolo degli autonomisti, il piano amministrativo rimane slegato, e pericolosamente incerto. Un effetto di scollamento – vera e propria “sliding door” – rispetto ai discorsi fatti oggi ai cronisti dopo l'ennesimo incontro e – quasi – quattro.

Sei mesi fa esatti Pierluigi Marquis si risvegliava al mattino da Presidente della Regione, dopo un 'Ribaltone' andato a segno e che ha lasciato – soprattutto nell'Uv – parecchi 'morti e feriti', con i prossimi due Consigli regionali, a settembre e ottobre, che potrebbero essere decisivi per i nuovi equilibri di piazza Deffeyes, con un Controribaltone' che sembra imminente.

Sussurri di palazzo dicono che Uvp si sia persuasa ad andare avanti con l'Union, inserendosi nell'alleanza che vede il 'Mouvement' con Pd ed Epav, ai quali spetterebbe un ritorno – almeno con una poltrona assessorile a testa – in giunta regionale.

Presidenti della Regione designati – con l''ingombrante' Augusto Rollandin che pare nuovamente persuaso a farsi da parte – sarebbero entrambi Progressisti: l'attuale Presidente del Consiglio Valle Andrea Rosset e, ipotesi che sembra più forte – Luigi Bertschy, ora assessore alla Sanità.

Il prossimo consiglio potrebbe svelare le carte in tavola, lanciando segnali forti a tutti sulle volontà politiche che si muovono nella pancia della politica valdostana, con l'idea che ad ottobre si staccherà la spina al governo Marquis. Il punto interrogativo è ancora il 'come'. Tra le ipotesi più accreditate le strade sono due: le dimissioni in blocco degli assessori Uvp, oppure una mozione di sfiducia con un esecutivo già pronto.

Esecutivo del quale, secondo i bene informati, non dovrebbero far parte Aurelio Marguerettaz (Uv) e Laurent Viérin (Uvp), che sembrano puntare ad altri lidi, ovvero a diventare i prossimi Senatore e Deputato valdostani.

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