Quotazione di Cva, Gerandin: “Si nega l’evidenza, la pronuncia della Corte Costituzionale è chiara”

Il consigliere commenta il dibattito ieri in Consiglio. "Ancora una volta, inquieta il silenzio imbarazzato, o meglio il tacito sostegno, delle nuove forze di maggioranza, quelle del "cambiamento", della "condivisione" e del "condizionamento".
Immagine di archivio - L'inaugurazione della Centrale di Champagne 2
Politica

"Sulla sentenza della Corte costituzionale in merito ad alcune deleghe della legge di riforma della pubblica amministrazione (n. 124/2015, cosiddetta legge Madia), il Presidente Rollandin nega l'evidenza". A dirlo è oggi Elso Gerandin del Gruppo Misto, dopo il dibattito in Consiglio regionale sulla quotazione in borsa di Cva.

"La pronuncia della Corte – osserva il Consigliere Gerandin – è chiara ed elenca distintamente l'illegittimità costituzionale dell'articolo 18 riferito al riordino della disciplina delle partecipazioni societarie delle amministrazioni pubbliche, per esempio per la Valle d'Aosta la Cva e le centraline idroelettriche partecipate dagli Enti locali, disponendo che il Governo adotti i relativi decreti legislativi attuativi della Madia non con il semplice parere ma attraverso la previa intesa della Conferenza unificata Stato-Regioni".

Secondo Gerandin "non c'è la necessità di negare l'evidenza per giustificare decisioni calate dall'alto, come la quotazione in borsa di Cva. Ancora una volta, inquieta il silenzio imbarazzato, o meglio il tacito sostegno, delle nuove forze di maggioranza, quelle del "cambiamento", della "condivisione" e del "condizionamento"."

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