Psichiatra arrestato, parla una ex paziente: “Ripetute avances e confidenze inopportune”

Una donna di nome Angela (nome di fantasia) racconta delle avances ricevute durante i 10 anni di cura con il dott. Marco Bonetti.
Cronaca

“Sono stata un’ingenua, ho pensato per diverso tempo che le avances le facesse solo con me”. Angela, nome di fantasia, mercoledì scorso, quando tutte le testate locali lanciavano la notizia dell’indagine a carico del dottor Marco Bonetti, ha capito di non essere l’unica paziente con cui il dottore si era preso, come minimo, delle confidenze inopportune.

Per dieci anni si è fatta seguire da quello psichiatra. “Soffro periodicamente di depressione, quando andavo in crisi, magari anche solo una o due volte l’anno, lo chiamavo”. Bonetti la riceve in ambulatorio, in alcuni casi le propone di venire a casa, da subito imposta il rapporto medico-paziente in un modo particolare agli occhi di Angela: “Io lo chiamavo babbo natale, lo prendevo in giro, per quel suo modo di fare, gentile, ma viscido” ci racconta.

“Con me ci ha provato alla grande, mi diceva che lui fa stare bene le donne, che dovevo fare l’amore, divertirmi, anche con lui”. Ma Angela si sottrae alle avances ripetute, non accetta le proposte di trascorrere pomeriggi insieme, è una donna in grado di intendere e di volere, di scegliere con chi stare e con chi no. “A letto non ci sono andata perché mi sono saputa difendere, ho accettato solo che mi abbracciasse di tanto in tanto”.

Angela è colpita anche dalle confidenze del medico. “Mi ha raccontato di aver cambiato il numero di telefono per le telefonate notturne di una paziente con cui era stato due volte e che ora non lo lasciava in pace”. Non sa se sia vero, ma comunque quel modo di fare le crea imbarazzo e disagio. Fino al 2014, quando durante una brutta crisi, confessa tutto ai suoi due figli e decide di cambiare medico, anche perché sfiduciata dai risultati della terapia.

Sull’altra accusa mossa a Bonetti –  la distribuzione ai pazienti di farmaci in cambio di denaro –  Angela smentisce. “A me non ha mai chiesto soldi, io non gliene ho dati”. Ci riferisce di un solo episodio in cui Bonetti le porta un farmaco dicendole che si tratta di un prodotto nuovo, non coperto dal Servizio sanitario nazionale e quindi a pagamento”. Ma anche in quella occasione non le chiede denaro.

Angela decide di non raccontare la sua storia alle forze dell’ordine, né allora, né adesso. “Non voglio che esca il mio nome, con me è stato insistente, ma leggero, non gli ho permesso di molestarmi davvero” ci spiega. Non prova rabbia nei confronti di quel medico a cui si è affidata per tanto tempo in momenti di fragilità e di smarrimento. “E’ più arrabbiato mio figlio di me, io ora provo solo pena per la sua famiglia”.

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