Profugo trasferito ad Aosta da Donnas dà in escandescenze: interviene la Polizia

L’intervento attorno alle 19.30 di oggi, giovedì 6 luglio, nella struttura della Caritas di viale Gran San Bernardo che ospita i richiedenti asilo. La situazione è rientrata poco dopo. Non risulta che il giovane abbia cagionato danni a cose o persone.
La struttura Caritas di viale Gran S. Bernardo
Cronaca

Varie pattuglie della Questura di Aosta sono intervenute, attorno alle 19.30 di oggi, giovedì 6 luglio, in viale Gran San Bernardo, nella struttura destinata dalla “Caritas” all’accoglienza di richiedenti asilo. A quanto si apprende, uno dei profughi arrivati a Donnas l’altra notte da Treviso, dopo lo spostamento nel capoluogo regionale, nuova sistemazione assegnatagli, ha dato in escandescenza. Non risulta che il ragazzo abbia cagionato danni a persone o cose e, con l'arrivo della Polizia, la situazione è tornata alla normalità nel giro di una mezz’ora.

I quindici migranti trasferiti dal Veneto avevano protestato vivacemente, al momento dell’arrivo in bassa Valle, per non aver ricevuto informazioni sullo spostamento, che gli era stato annunciato ad una ventina di chilometri dallo stabile in cui si trovavano. A seguito dell’intervento dei servizi regionali di Prefettura, scattato per risolvere la situazione tesa, quattro di loro avevano accettato di restare a Donnas, mentre per altri tre era stato immaginato il trasferimento a Saint-Christophe ed otto destinati ad Aosta. “A breve tornerò a Donnas per comunicare loro la nuova destinazione – aveva spiegato ieri pomeriggio ad Aostasera.it il dirigente Vitaliano Vitali – e mi aspetto che il problema sia rientrato. Se qualcuno volesse comunque rientrare a Treviso sarà però escluso dal sistema dell’accoglienza”. 

0 risposte

  1. L’Africa si sta svuotando arrivano tutti qua andranno a lavorare nelle nostre fabbriche e ricordatevi che per ogni extracomunitario che avrà un posto di lavoro ci sarà un italiano disoccupato questo non è razzismo ma la pura realtà tra qualche anno di conseguenza le famiglie italiane saranno sempre più povere.

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