Per la morte del piccolo Mohssin, la Procura chiede il processo per cinque persone

Si tratta dell’adulto che accompagnava il bimbo il 16 giugno 2017, giorno in cui annegò in una vasca della piscina di Aosta, di tre bagnini e del responsabile della gestione dell’impianto sportivo. L'accusa è per tutti di concorso in omicidio colposo.
Foto di archivio - Piscina scoperta di Aosta
Cronaca

Per la morte di Mohssin Ezzamal, il bambino di 8 anni di Aymavilles annegato in una vasca della piscina scoperta di Aosta il 16 giugno 2017, la Procura di Aosta ha chiesto di processare cinque persone, con l’accusa di concorso in omicidio colposo.

Il pm Luca Ceccanti ha avanzato al Gup Giuseppe Colazingari le richieste di rinvio a giudizio per l’adulto che accompagnava il bimbo quel venerdì pomeriggio (Sandro Grisenti, 54 anni), per tre bagnini (Francesca Golisano, Girolamo Deraco, entrambi di 26 anni, e Federico Gottardi, 24) e per il responsabile della gestione dell’impianto sportivo (Maurizio Fea, 48 anni). L’udienza preliminare è stata fissata per il prossimo 17 aprile.

Secondo la ricostruzione degli inquirenti (le indagini sono state effettuate dai Carabinieri del Nucleo Operativo Radiomobile della Compagnia di Aosta), Mohssin, che non padroneggiava ancora perfettamente il nuoto, ha tentato di uscire dall’acqua con tutte le sue forze, senza essere stato notato da nessuno. Un aspetto confermato, per l’accusa, dalle ferite sulle dita e sulle unghie riscontrate durante l’autopsia, condotta dal medico legale Mirella Gherardi su disposizione del Pubblico ministero.

Ad accorgersi della tragedia era stato un ragazzo in acqua, ma era troppo tardi: personale di salvataggio e 118, giunto sul luogo a seguito della chiamata partita dall’impianto, avevano compiuto vari tentativi di rianimazione, risultati tuttavia vani.

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