Paron resta assessore, bocciata la mozione che ne chiedeva il ritiro delle deleghe

In una maggioranza silente è il Sindaco Fulvio Centoz a rispondere: “Personalmente come Comune non siamo a conoscenza di nulla in più di quanto letto sui giornali, nessun elemento concreto, non posso e non voglio sostituirmi ad un giudice”.
L'assessore alla Decoro Urbano Andrea Edoardo Paron
Politica

Andrea Paron resta Assessore del Comune di Aosta. La mozione per il ritiro delle sue deleghe assessorili promessa dall’opposizione, dopo la notizia del rinvio a giudizio chiesto dal pm Introvigne con l’accusa – in concorso con Presidente di Leone Rosso Marques ed il funzionario della stessa coop Luboz – di turbata libertà degli incanti e tentata turbativa d’asta naufraga – nel silenzio – del Consiglio comunale.

A farsi portavoce delle istanze della minoranza è il vicepresidente del Consiglio Etienne Andrione:  “Il dottor Paron è innocente finché una sentenza passata in giudicato non dimostra il contrario, e personalmente mi auguro dimostri totale estraneità alle accuse mossegli. L’assessore Andrea Paron invece deve avere le deleghe ritirate perché va fatto, la turbativa d’asta è un reato gravissimo che inquina un Comune, peraltro su un bando (il controverso ‘Bando anziani’, ndr) che non dipende dal suo assessorato”.

In una maggioranza silente è il Sindaco Fulvio Centoz a rispondere: “Personalmente come Comune non siamo a conoscenza di nulla in più di quanto letto sui giornali, nessuna comunicazione è giunta dagli organi giudiziari, nessun elemento concreto che possa far capire meglio i contorni di questa vicenda. Siamo in una fase assolutamente iniziale, in una formulazione da parte dell’accusa, non in valutazione di un giudice terzo”. 

Insomma, Paron non è in discussione: “Alla luce di ciò che sappiamo – spiega Centoz – si deve essere garantisti, non possiamo sostituirci alle valutazioni di un giudice. È corretto evitare di aumentare la tensione e far sì che chi sta lavorando faccia il suo dovere. Oggi non ci sono elementi per prendere decisioni in un senso o nell’altro, non posso e non voglio sostituirmi ad un giudice”.

Come prevedibile, con questo intervento, è proprio Centoz stesso a finire tra le “spire” delle domande della minoranza: “L’assessore ha ricevuto un avviso di garanzia? Lo ha detto al Sindaco? Ne eravate tutti al corrente? Ha preso in giro soltanto noi o tutto il Consiglio comunale? Ecco perché ritirargli le deleghe: nascondere un fatto è grave, e se il Sindaco lo sapeva ne è complice”, attacca Patrizia Pradelli, MoVimento 5 stelle.

Non più morbido il suo compagno di partito, Luca Lotto: “Dubito che il Sindaco possa riferire in aula che di questa cosa non sapeva nulla. Se Lei è stato onesto e sincero nel dirlo due sono le dimissioni che devono arrivare questo pomeriggio in quest’aula. Permettere a Paron di difendersi nelle sue funzioni di assessore è sbagliato”.

Per Carola Carpello, Altra VdA: “Dovete dare spiegazioni a cittadini aostani – dice rivolgendosi alla giunta -, e a chi ha messo una crocetta sotto i vostri simboli delegandovi il governo della città”. “Auguro all’assessore di dimostrare la sua estraneità completa ai fatti – dice invece Nicoletta Spelgatti, Lega – ma l’indagine coinvolge un soggetto della Pubblica amministrazione per fatti che la riguardano. Un dubbio che non può rimanere in capo ad un assessore, alla giunta e a tutta L?amministrazione comunale. Non può rimanere il dubbio ai cittadini che appalti così importanti abbiano delle ombre dietro”.

La difesa arriva dal consigliere Pd Pietro Verducci: “Oggi fare il politico, per molta gente, significa essere un impostore, un corrotto. Diamo un’immagine diversa, perché questa persona fino a prova contraria è innocente e ha lavorato bene”.

La chiusa – la mozione sarà respinta con 18 voti contrari, la maggioranza, e 9 favorevoli, la minoranza – è del Primo cittadino, che spiega come, dell’avviso, fosse a conoscenza: “Ho detto che non ho elementi oltre quelli che si desumono dagli organi di stampa – spiega Centoz -. Il 7 settembre ho ricevuto una comunicazione via mail in cui l’assessore Paron mi comunicava di aver ricevuto un avviso di conclusione delle indagini. Ne abbiamo parlato prima a voce e poi in giunta, ha ribadito la sua totale estraneità ai fatti, e da allora a oggi non è cambiato nulla. Io non ho altri elementi di valutazione, e nessuna comunicazione ufficiale è arrivata al Comune, e non c’è nessuna possibilità di visionare gli atti. Non ho elementi per ritirare le deleghe dell’assessore”.

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