“Non rispetta la tradizione”, La Salle boccia un progetto edilizio: insorgono gli architetti

Il “no” al progetto, secondo l'Ordine, è dovuto a “un fraintendimento su quella che è l’evoluzione della cultura architettonica alpina”. 
Il render della casa che avrebbe dovuto essere costruita a La Salle
Società

“Non rispetta la tradizione locale”. Con questa motivazione il Comune di La Salle ha bocciato il progetto edilizio per la costruzione di una casa presentato dall'architetto Domenico Mazza. Una decisione contro cui si scaglia oggi l’Ordine degli Architetti Pianificatori Paesaggisti Conservatori della Valle d'Aosta che nei giorni scorsi ha inviato una lettera aperta al Sindaco del Comune di La Salle, Loris Salice.

Il “no” al progetto, secondo l'Ordine, è dovuto a “un fraintendimento su quella che è l’evoluzione della cultura architettonica alpina”.  In particolare il Comune di Salle, bocciando il progetto evidenzia che “l’intervento risulta poco inserito nel contesto storico-paesaggistico circostante in quanto propone una composizione formale e architettonica non rispondente alla tradizione edificatoria locale, risultando, in contrasto con quanto definito dal Regolamento edilizio vigente che in sintesi prevede che i nuovi fabbricati si armonizzino con il contesto attuale”.

Spiegazione che non trova d'accordo l'Ordine che con il suo presidente, Sergio Togni ricorda come: "L’architettura consiste nella capacità di accogliere e amalgamare il passato con il presente nell’ambito di un progetto volto al futuro. Riteniamo che ciò non possa avvenire in maniera rigida, per tipologie e schemi tradizionali, perché ciò porterebbe ad un regresso culturale con un’architettura che non fa più parte del presente”.

L’Ordine degli architetti solleva, quindi, dei dubbi sull’iter procedurale utilizzato dal Comune e sulle valutazioni fatte dagli uffici comunali che “prevedono una precisa preparazione culturale”

Auspicando che il caso "resti isolato" il Presidente degli architetti Togni annuncia di voler "tutelare e garantire che anche in Valle d’Aosta possa essere espressa, nel rispetto della storia e tradizione, una autentica e continua evoluzione culturale architettonica".

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