Non era un ordigno: rientrato l’allarme bomba alla stazione di Aosta. Ora si indaga sull’accaduto

L’oggetto che ha fatto scattare l’intervento di Polizia e artificieri era un parallelepipedo fasciato con del nastro oscurante, dal quale fuoriuscivano cavi elettrici di colore rosso e nero. Una realizzazione definita “molto credibile”.
Il questore Spinello in stazione durante l'allarme (a sinistra).
Cronaca

Non conteneva esplosivo l’oggetto ritrovato nei bagni della stazione di Aosta per cui è scattato l’allarme bomba, quando mancava poco alle 14 di oggi, giovedì 19 aprile. Lo hanno decretato gli artificieri della Polizia, giunti da Torino, al termine di un intervento durato quasi due ore: la situazione è ritornata alla normalità alle 16.15. A detta degli inquirenti, tuttavia, la verosimiglianza del potenziale ordigno, notato da un utente dei servizi che l’ha segnalato al personale ferroviario, era elevata: un parallelepipedo fasciato con del nastro oscurante da lavoro, dal quale fuoriuscivano cavi elettrici di colore rosso e nero.

Accertato che non si corresse un pericolo di esplosione (l’area dei bagni, sulla banchina del primo binario, è stata delimitata da subito, anche se il traffico ferroviario non è stato fermato e la stazione, in parte, è rimasta accessibile), le attenzioni della Squadra Mobile e della Digos si spostano ora sul versante delle indagini. Si tratta di capire chi abbia fabbricato l’oggetto (e la prima sensazione degli investigatori è che abbia tratto ispirazione da ordigni veri, attingendo magari all’Internet) e, soprattutto, per quale motivo. Nel bagno non sono state rinvenute né scritte, né biglietti che indirizzino verso una pista in particolare. Nemmeno, al momento – fanno sapere dalla Questura – il gesto è stato rivendicato con telefonate, o segnalazioni di sorta.

La Polizia scientifica, dopo il “via libera” degli artificieri, ha compiuto un sopralluogo nei servizi, alla ricerca di eventuali impronte digitali e di altre tracce utili. Inoltre, quanto rinvenuto nei bagni è stato prelevato e sarà oggetto di esami più approfonditi nelle prossime ore. Parallelamente, gli inquirenti stanno lavorando all’acquisizione di immagini di impianti di videosorveglianza, non solo all’interno del fabbricato ferroviario, ma anche nell’area limitrofa. Sul posto, durante l’allarme, è giunto anche il questore Andrea Spinello.

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