Morti sul Monte Bianco, il sindaco di Saint-Gervais minaccia di chiudere il rifugio del Goûter

"Se lo Stato persisterà nei prossimi giorni a rifiutarsi di fare rispettare le leggi e i regolamenti, in particolare l'obbligo di prenotare un posto al rifugio del Goûter" scrive Jean-Marc Peillex.
Il rifugio del Goûter.
Cronaca

Diciassette alpinisti morti sul Monte Bianco nel periodo giugno-ottobre 2017, già 14 quest'anno da inizio maggio compresi 8 escursionisti. Dopo l'allarme lanciato nei giorni scorsi dal prefetto dell'Alta Savoia Pierre Lambert,  è il sindaco di Saint-Gervais Jean-Marc Peillex ad annunciare misure drastiche. 

In una nota il primo cittadino del paese ai piedi del Monte Bianco minaccia: "Se lo Stato persisterà nei prossimi giorni a rifiutarsi di fare rispettare le leggi e i regolamenti, in particolare l'obbligo di prenotare un posto al rifugio del Goûter (Nda passaggio obbligatorio per la salita lungo la via normale), previsto da sue stesse disposizioni, ordinerò la chiusura del Rifugio stesso". 

Il sindaco, non nuovo ad iniziative di questo tipo, ricorda come con il bel tempo c'è una "corsa" a scalare "ad ogni costo" il Monte Bianco. 

"Non si preoccupano di nulla perché sanno che nessuno li perseguirà" scrive nella nota Jean-Marc Peillex. "Tutti i giorni delle cordate di alpinisti partono all'assalto dell'Aiguille 
du Gouter senza aver prenotato il proprio posto in rifugio, perché sanno che nessuno gli chiuderà la porta. Chi si prenderebbe questo rischio? Anche se dovranno pagare qualche euro in più dormiranno al caldo, impuniti". 

Secondo il sindaco, il custone del rifugio non sa più cosa fare. "Combattuto tra l'obbligo amministrativo di non superare la capacità autorizzata di 120 persone e quello di non dover metter in pericolo gli alpinisti. 140 al posto di 120, si ammucchiano in questo nuovo rifugio". 

Prima di arrivare al Gouter le cordate passano davanti ai gendarmi, 600 metri più in basso, sul ghiacciaio di Tête rousse à 3.200 metri.

"Questi non possono fare altro che dare qualche consiglio ma non hanno mai impedito agli alpinisti mal equipaggiati di proseguire nella loro ascensione, come i tanti trailers in pantaloncini e scarpe da ginnastica che tentano l'impresa in giornata (due morti nel 2017). Così come non hanno potuto impedire a quelli senza prenotazione di arrivare all’aiguille du gouter per trascorrervi la notte. Devono solo eseguire gli ordini del Prefetto che sono chiari: nessuno verbale, nessuna misura coercitiva, la montagna è uno spazio libero, peggio il simbolo della libertà, l'immagine della Francia". 

L'ultima vittima del Monte Bianco, qualche giorno fa, aveva 31 anni ed era diventato papà nel febbraio scorso. "Mi vergogno per quelli che continuano ogni anno a giustificare – continua Jean-Marc Peillex  – questi sacrifici umani con dei principi di pseudo-libertà"

Oltre alla chiusura del Rifugio, il sindaco annuncia, per ciascun incidente mortale che accadrà sulla via normale del Bianco, di voler presentare una denuncia "per messa in pericolo della vita altrui contro tutte le persone che si sono rifiutate di agire, a cominciare da prefetto".
 

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