Meno criminalità in Valle nel 2017: diminuiti del 16,8% i delitti e del 16% i furti

Tradizionale incontro di fine anno del Questore con i giornalisti, per divulgare i dati sull’attività delle forze dell’ordine nell’anno al termine. Ostuni: “frutto di un’attività di prevenzione insistente, iniziata nel 2016 e che continuerà in futuro".
Il questore Ostuni (al centro) con i vari dirigenti della Questura.
Cronaca

“Credo moltissimo nella prevenzione”. Pietro Ostuni, il questore di Aosta, lo ripete quasi ossessivamente, a se stesso, ai media e ai suoi collaboratori, dal minuto in cui è entrato per la prima volta nell’ufficio occupato per otto anni da Maurizio Celia, suo predecessore. Lo fa ancora di più oggi, penultimo giorno dell’anno, che ha scelto per il tradizionale incontro con i giornalisti, perché è consapevole che molto di quella “insistente attività iniziata nel 2016” sia alla base del -16,8% di delitti totali nella regione, rispetto al 2016, su cui si apre l’analisi (“e sono dati interforze, non solo legati alla Polizia di Stato”).

Insomma, a leggerli attraverso le “lenti” delle denunce della popolazione, i dodici mesi di cui siamo agli sgoccioli hanno visto meno criminalità in Valle d’Aosta. A scendere, secondo i dati riferiti oggi in Questura, sono infatti anche i furti, in diminuzione del 16% nei confronti dell’anno precedente (pur senza fare mistero “dell’incremento in media e bassa valle” già segnalato dai Carabinieri di Châtillon/Saint-Vincent). Anche tutte le varie tipologie di questo reato presentano un segno negativo: -20% quelli con “strappo”, -29,2% con destrezza, -5,4% in abitazione, -9,8% in esercizi commerciali e -24,7% nelle auto in sosta. 

Secondo Ostuni, il perché è soprattutto nei controlli straordinari attuati in collaborazione con il Reparto Prevenzione Crimine di Torino, “che è qui ormai due volte a settimana”. Non è peraltro un caso, per il poliziotto che ha studiato da Questore all’ombra del Duomo di Milano, che anche i numeri di quest'attività siano in aumento. Se alla fine del 2016 dalle pattuglie della Polizia erano state controllate 72.200 persone, ora si è arrivati a 75.725, cioè oltre 3.500 in più. In crescita, anche il numero delle autovetture fermate (+ 1.200) e dei documenti verificati (+8.100). Senza dimenticare le analoghe attività svolte da Carabinieri e Guardia di finanza, “in sinergia” con la Questura.

Tornando ai dati interforze, gli arresti sono passati dai 101 del 2016 a 98. Di questi ultimi, 49 sono stati effettuati al tunnel del Monte Bianco, per accuse come l’uso di documenti falsi, o il favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. Alla stessa frontiera, l’anno prima, le manette scattarono 70 volte “e non significa che si sia smesso di controllare, ma più che altro che è diventato noto che lì esiste il controllo”, in cui sono coinvolti anche il Reparto Mobile e l’Esercito, che "continueranno ad essere disponibili". 

Proprio sulla “piastra” italiana del traforo è avvenuto, soltanto ieri sera, l’ultimo fermo in ordine di tempo, che ha riguardato un 35enne italiano tenuto a scontare 9 mesi e 27 giorni di pena (oltre a 1.590 euro di multa), frutto del cumulo delle condanne per vari reati commessi a Milano nel 2013 e 2014 (tra i quali furto, lesioni personali, resistenza a pubblico ufficiale e danneggiamento). L’ordine di carcerazione a carico dell’arrestato è emerso proprio durante gli accertamenti della Polizia di frontiera, dopo aver fermato l’auto su cui l’uomo viaggiava, condotta da un francese.

Commentando complessivamente i dati, il Questore ha aggiunto che è “basilare anche l’interazione con la cittadinanza. Abbiamo tenuto incontri con gli anziani, in varie occasioni, come dopo le messe, e continueremo su questa strada”. Altre iniziative di sensibilizzazione hanno riguardato i giovani, o fenomeni specifici, vedi la violenza di genere. “Ed hanno avuto effetto, – ha sottolineato Pietro Ostuni – perché abbiamo notato più donne che si recano a denunciare violenze, anche solo verbali”.

“Oltretutto, su questo versante, – ha affermato il “numero uno” della Polizia in Valle – la gente inizia ad avere coscienza dello strumento dell’ammonimento, i cui destinatari sono aumentati del 50% rispetto al 2016”. Continuando nelle considerazioni sul “sistema sicurezza” a servizio della regione, Ostuni ha auspicato che possa “essere esteso anche al tunnel del Bianco” il sistema di cui all’accordo firmato pochi giorni fa con la Regione per il videocontrollo del traforo del Gran San Bernardo e che si continui nell’opera di “potenziamento dell’illuminazione pubblica” nei comuni della regione.

Infine, a completamento del dispositivo predisposto dalle forze dell’ordine per le festività, ribaditi i divieti che interesseranno il capodanno in piazza ad Aosta (niente bottiglie in vetro e lattine fuori dai locali, né artifici pirotecnici), il Questore ha citato la presenza, in questi giorni, ai mercatini di Natale del capoluogo, delle Unità Operative di Pronto Intervento, i reparti antiterrorismo della Polizia, in alternanza alle Squadre Operative di Soccorso (l’equivalente, per l’Arma dei Carabinieri). “Non esiste un allarme specifico su Aosta, – ha concluso Ostuni – il contesto internazionale è quello che è, quindi dobbiamo assolutamente prestare la massima attenzione”. E’ la prevenzione, bellezza.

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