Masso sull’auto di Michel Chabod, Assotrasporti si oppone alla richiesta di archiviazione

L’associazione di categoria degli autotrasportatori ha sporto querela per il reato di disastro colposo nei confronti di sei persone fra cui l'ex sindaco di Villeneuve e gli ex Presidenti della Regione, Bondaz e Rollandin.
Il luogo dell'incidente a Villeneuve
Cronaca

Erano le 8 di mattina del 16 marzo 2011 quando, sotto una pioggia a dirotto, un enorme masso si staccò a monte della strada comunale tra Villeneuve e Aymavilles travolgendo la Fiat Sedici sulla quale viaggiava Michel Chabod, 41 anni ingegnere di Valsavarenche. L'uomo rimase schiacciato e intrappolato tra le lamiere riportando gravissime lesioni. Sei anni dopo la vicenda penale (ora davanti al giudice di pace) non si è ancora chiusa ma anzi si aggiunge una nuova pagina.

Il 13 giugno è in programma, infatti, l’udienza in camera di consiglio davanti al Gip, Davide Paladino, contro la richiesta di archiviazione presentata nel novembre scorso dall’allora pubblico ministero, Pasquale Longarini, sulla querela di Assotrasporti.

L’associazione di categoria degli autotrasportatori ha denunciato per il reato di disastro colposo nel luglio scorso Gabriele Gianni 76 anni e Anna De Santis, 48 anni, rispettivamente proprietario e affittuaria del terreno dal quale si staccò il masso, il progettista dei lavori di ammodernamento della strada intercomunale, Luciano David, 71 anni, l’allora sindaco di Villeneuve, Roberta Quattrocchio e gli ex Presidenti della Regione, Gianni Bondaz e Augusto Rollandin.

Secondo l’allora Pm Longarini, il reato non si ravvisa nell’incidente occorso a Chabod. Gli “elementi caratterizzanti il disastro – scriveva Longarini nella richiesta – sono, dovendosi fare riferimento, in assenza di una definizione legale, alla nozione comune, l’estensione e la vastità dell’infortunio..” e ancora “per il fatto di recare a sé una rilevante possibilità di danno alla vita o all’incolumità di numerose persone”.

Motivazioni quest’ultime che vengono contestate dai legali di Assotrasporti che hanno presentato opposizione alla richiesta di archiviazione ritenendo che “sussistano validi elementi per consentire la formulazione dell’imputazione coatta a carico degli indagati”. In subordine l’Associazione chiede la prosecuzione delle indagini, l’audizione dell’ingegnere Giovanni Barla, “uno dei più accreditati studiosi a livello mondiale della meccanica delle rocce” o ancora la nomina di un esperto per la redazione di una perizia geotecnica per accertare la cause del fenomeno franoso, la prevedibilità e l’evitabilità e quindi le responsabilità del fatto.

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