Maestre diplomate magistrali ancora in protesta: “La Legge regionale va rivista ma non c’è volontà”

Tra poco verranno accolte dall’Assessora all’Istruzione Rini, ma gli insegnanti sono scettici: “La graduatoria non copre tutti i posti e in Valle, con i numeri che abbiamo in tre anni si potrebbero stabilizzare tutti".
Le insegnanti diplomate magistrali in protesta sotto la Regione
Politica, Società

“La maestra non si tocca”. Non sono in tante, complice anche il maltempo, ma sicuramente si fanno sentire le insegnanti diplomate magistrali di Scuola primaria inserite nelle Graduatorie ad esaurimento (GaE) che questa mattina, martedì 29 maggio, stanno manifestando sotto i portici di Palazzo regionale.

Il problema è annoso, così come le loro richieste: “Siamo di nuovo qui – ci spiega una di loro – per capire quali sono le intenzioni degli amministratori per quest’estate.  Dopo la sentenza plenaria siamo in attesa di risposte, perché il rischio è che molti colleghi verranno depennati dalle graduatorie”.

Problema che si incrocia con l’instabilità politica nazionale e, ad una settimana dalle Regionali, anche locale: “Siamo un numero esiguo di insegnanti, un centinaio – spiega un’altra maestra della scuola primaria –, e ci sarebbe la possibilità di stabilizzare tutti. Siamo stati ricevuti l’8 gennaio e oggi siamo qui, con una situazione governativa bloccata. Non possiamo cambiare le leggi ma cerchiamo risposte”.

“Il problema – racconta invece un’altra maestra – è che i meriti sono fissati senza criterio, il rischio è che chi sceglie una supplenza a luglio, e tante di noi sono su cattedre di sostegno, dopo due mesi non lavorino più. Dov’è la continuità scolastica? Sarebbe devastante anche per i ragazzi”. La soluzione che individuano è semplice, mentre protestano battendo rumorosamente pezzi di legno su grossi secchi di plastica: “Va rivista la Legge regionale per stabilizzarci – spiegano in coro –, come avvenuto per la Sanità, ma non c’è la volontà di farlo”.

Una delegazione di insegnanti è stata ricevuta dall’Assessora all’Istruzione Emily Rini. 

"I nostri margini di manovra sono limitati – ricorda Rini – La questione è statale. Abbiamo trasmesso come c'eravamo impegnati a fare l'ordine del giorno approvato in Consiglio ma con l'instabilità politica attuale da Roma non sono arrivate al momento risposte". 

 

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